25/10/15

vaccini: una truffa di Stato legittimata dalla Corte dei Conti

estratto deliberazione Corte dei Conti numero 16/2009



di Gianni Lannes


Invece di arrestare un gravissimo illecito governativo, la suprema corte contabile del belpaese ha fatto finta di niente (deliberazione 16/2009). Di che si tratta? Ma dell’emergenza fabbricata in laboratorio, e di 24 milioni di dosi del relativo vaccino. Novartis ringrazia di tanta grazia. A proposito: perché il solito Renzi non risponde agli atti parlamentari in materia? E perché i responsabili di queste gravissime illegalità non sono finiti sotto processo, inclusi i giudici contabili che hanno avallato l'affare? Secondo il Codacons, che ha sporto denunce, a causa di questo andazzo iregolare si registra una "maggiore spesa annua pari a 114 milioni di euro per vaccini inutili e pericolosi". 

Tra le nuove “emergenze” che la Protezione civile deve affrontare per ordinanza spicca il «rischio sanitario», competenza direttamente sottratta al ministero della Salute. Un primo assaggio di cosa la Protezione civile può fare in questo campo è possibile assaporarlo rileggendo le ordinanze che riguardano l’influenza aviaria. E osservando il fallimento delle vaccinazioni: 24 milioni di dosi, per meno di 900 mila somministrazioni. Il 31 luglio 2009 Berlusconi, su proposta di Bertolaso, vara l’ordinanza 3798, in seguito il 17 marzo sforna l’ordinanza 3860. Afferma che il ministero del Lavoro e del welfare può «acquisire in termini di somma urgenza la fornitura di dosi di vaccino, farmaci antivirali e i dispositivi di protezione individuale necessari per assicurare la vaccinazione di almeno il quaranta per cento della popolazione». Tutto ciò grazie ai «poteri» concessi da un’altra ordinanza, varata sei anni prima, la 3275 del 2003. Cosa ha che fare questa vecchia ordinanza con l’emergenza influenzale? Nulla, a un primo sguardo. L’ordinanza del 2003 concede al solito Bertolaso i gradi di commissario per «fronteggiare l’emergenza derivante dall’attuale situazione internazionale». 

Era l’epoca dell’antrace, un’altra emergenza inventata a tavolino per spaventare la popolazione ed imporre controlli polizieschi indiscriminati. Sei anni dopo l’ordinanza è ancora in vigore, non aveva limiti di tempo. Quindi quelle deroghe e quei poteri sono ancora validi. Tra cui la possibilità di «acquisire a trattativa privata, anche mediante affidamenti diretti, la disponibilità delle necessarie forniture di prodotti sanitari». Da qui il contratto capestro con la Novartis: 184 milioni di euro buttati al vento. Violando, per decreto, le leggi. E qualcche spudorato si ostina a chiamare democrazia, un regime dittatoriale che ha passato il testimone a ben tre primi ministri pro tempore, imposti dal Napolitano ma non votati dal “popolo sovrano”.

In Italia, paese a sovranità azzerata, esiste un corpus legislativo parallelo. Mai approvato dal Parlamento. Il cui obiettivo è quello di rendere inapplicabili le leggi, per liberare da ogni vincolo l’azione dell’esecutivo. Sono esattamente 679 le ordinanze di Protezione civile varate dal 2001 al 2009, a firma di Guido Bertolaso: una ogni cinque giorni. Ognuna di esse consente a un commissario straordinario di agire «in deroga alle norme vigenti». Non solo per calamità naturali, ma anche per “grandi eventi”, per costruire strade e parcheggi, per edificare quartieri, piscine, inceneritori, discariche, fino al deposito unico di scorie nucleari. Queste leggine d’emergenza,  poi entrano a far parte delle leggi ordinarie.  
riferimenti:







fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

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