27/03/17

Dan Olmsted, una morte comoda per l’industria dei vaccini

Una morte “comoda” per l’industria dei vaccini? Dan Olmsted si è spento il 23 gennaio nella sua casa di Falls Church, in Virginia, il giorno prima di un incontro cruciale: il 24 gennaio, secondo alcune fonti, Kennedy Jr, fondatore del World Mercury Project, lo avrebbe presentato a Trump nell’ambito della Commissione per la sicurezza dei vaccini da lui presieduta. Olmsted, ricorda Emanuela Lorenzi, era un grande giornalista investigativo formatosi a Yale, «uno di quelli che ancora scavano dentro e dietro la notizia per ottenere la verità e lo fanno ponendo domande». Per la “United Press International” denunciò l’insabbiamento da parte dell’esercito americano degli effetti neurotossici provocati dal farmaco antimalarico Lariam. Ma è soprattutto noto come fondatore di “The Age of Autism” e vero e proprio “detective dell’autismo”, cui ha consacrato gli ultimi anni della sua vita. Le sue relazioni sono state citate dall’avvocato ambientalista Robert Kennedy Jr, dalla “Columbia Journalism Review” e da David Kirby in una edizione del suo libro “Evidence of harm”.
Insieme a Mark Blaxill, padre di una bambina autistica, Dan Olmsted «ha investigato a lungo le cause dell’autismo, rintracciandone la storia ed il costante rapporto con l’esposizione al mercurio», scrive Lorenzi su “Come Don Chisciotte”. Il Dan Olmstedreporter ha indagato sulla recente epidemia «sovrapponibile all’intensificazione del calendario vaccinale», passando per l’anomalia degli Amish, che rifiutano i vaccini e sono immuni da “effetti collaterali”. Olmsted ha denunciato la “iatrogenicità” di alcuni vaccini, «opponendosi al dogma della teoria genetica e del fatalismo con cui si devono confrontare i genitori dei bambini che ricevono diagnosi di autismo». Per Emanuela Lorenzi, «il tabù dell’eziologia porta in sé l’altro tabù: la guarigione: non si può “guarire” dall’autismo, perché questo proverebbe che non si tratta di una malattia genetica bensì di una malattia causata dall’uomo». A partire dal 2005, Olmsted «aveva indagato attentamente il legame fra autismo e vaccinazioni», fondando “Age of Autism”.
In pratica, Olmsted «affermava senza mezzi termini quello che la letteratura scientifica seria (e i pensatori critici i cui neuroni non sono stati ancora totalmente demielinizzati dai vapori di mercurio) sostiene da tempo». E cioè che «con l’intento (apparente) di spazzare via ogni possibile infezione dal pianeta, il paradigma vaccinale ha causato assalti immunitari da iperstimolazione», oltre che «da introduzione di tossine come il mercurio», ma anche «alluminio, arsenico, squalene, formaldeide, polisorbato 80, neomicina, proteine e virus eterologi», nonché «materiale genetico da tessuti di pollo, vacca, cane, scimmia, coniglio, cellule di feti abortiti e virus a Dna ricombinante, endotossine batteriche, glutammato, nanoparticelle». Tutti elementi «che hanno slatentizzato malattie croniche nei nostri bambini, fra le quali l’autismo è solo la più nota», perché poi bisogna considerare «asma, Add, Adhd, diabete giovanile, malattie autoimmuni e molte altre». Il mercurio, osserva Lorenzi, è la sostanza più tossica del pianeta, seconda solo al plutonio: «E mai come per questo veleno è Vaccini trasparenzainapplicabile il motto paracelsiano sulla dose: il mercurio (ancora presente nei vaccini in tracce benché non sia obbligatorio riportarlo nel bugiardino) è tossico in quantità sub-micro e nano-molecolari».
La quantità di mercurio contenuta nei vaccini antinfluenzali, «incredibilmente raccomandata a neonati e donne in gravidanza (ed inoculata per via parenterale, mentre si sconsiglia agli stessi soggetti di consumare pesci di grossa taglia perché contenenti molto mercurio», bell’esempio di «schizofrenia istituzionale»), secondo Emanuela Lorenzi «è tale da causare danni irreparabili nel sistema immunitario di un feto». E il metilmercurio, forma organica derivata dalla “metilazione” del mercurio inorganico, è infinitamente più tossico. «Olmsted fa anche un cenno alla tossicità delle amalgame dentali che, pur avendo alla base mercurio inorganico, diventano molto pericolose emanando vapori di mercurio già a temperatura corporea», peggio ancora «se sottoposte al calore di una bevanda, allo spazzolamento, alla semplice masticazione, per non parlare del trapanamento del dentista». La morte di Olmsted, «le cui cause non sono state rese note ma il cui tempismo è davvero sospetto», suona come «un duro colpo alla ricerca della verità sull’“era dell’autismo”». Secondo la Lorenzi, «è singolare che si sia verificata proprio mentre “The Age of Autism” denunciava la censura del primo, innovativo e lungamente atteso studio sottoposto a “peer review” che confrontava la salute di vaccinati versus non vaccinati, ritirato a novembre proprio poco prima della pubblicazione».
Fra gli scienziati indipendenti non coinvolti nello studio, la dottoressa Stephanie Seneff, ricercatrice “senior” del laboratorio di informatica e intelligenza artificiale del Mit, ha dichiarato: «I risultati sono allarmanti, e ci obbligano a mettere seriamente in dubbio che i benefici dei vaccini prevalgano sui rischi». Su “HealthCare”, il 22 febbraio, il giornalista James Grundvig scrive: perché i centri di controllo e prevenzione non hanno mai finanziato uno studio del genere? L’agenzia sanitaria ha evitato di farlo di proposito? «Sembra che sia così», conclude Grundvig, «poiché andava contro il messaggio dei Cdc (Centers for Disease Control and Prevention) che recita che “i vaccini sono tutti sicuri”». Alcune scoperte dello studio sono illuminanti, come l’incidenza sproporzionata di disturbi cronici nei bambini con differenziazioni etniche, di genere e classe sociale, in modi che né gli autori né i finanziatori dello studio immaginavano. «In sintesi: vaccinazione, razza nera e sesso maschile erano significativamente associati alle patologie del neurosviluppo (Ndd) dopo aver tenuto conto di altri fattori. La nascita pre-Stephanie Senefftermine combinata con la vaccinazione costituiva un forte fattore per lo sviluppo di Ndd nel modello finale, con un aumento pari a più del doppio di probabilità di Ndd rispetto alla sola vaccinazione».
Lo studio, in effetti, non è mai stato ritirato: è stato “non accettato”. «Cosa resta di uno studio dopo che è stato accettato, visionato dalla comunità scientifica 80.000 volte in meno di 100 ore? La censura», scrive Lorenzi, che aggiunge: «Forse non è il caso di tirare fuori la Cia. Forse anche Big Pharma piangerà questa morte». Attenzione: nella sua recente lettera a Trump del 7 febbraio, la American Academy of Pediatrics, «un’organizzazione sindacale che non è certo immune da conflitti di interesse», protestando contro la costituzione di una Commissione per la sicurezza vaccinale e adducendo una serie di studi che ne proverebbero l’inutilità, ha «dimenticato di annoverare una cinquantina di studi che gettano quantomeno un’ombra equivoca sull’ “inequivocabile sostegno” espresso nei confronti della sicurezza dei vaccini». Gli studi dell’associazione pediatrica «sono pieni di conflitti di interesse, inesattezze e persino scandali». Uno dei redattori «ha dichiarato di avere, con i colleghi, gettato via dei dati commettendo frode scientifica».
Il dottor William Thompson se ne scusa: «Sono dispiaciuto che i miei colleghi ed io abbiamo omesso informazioni statisticamente rilevanti nel nostro articolo del 2004 pubblicato sulla rivista “Pediatrics”». I dati omessi, continua Thompson, «suggeriscono che i maschi afroamericani che hanno ricevuto il vaccino Mpr prima dei 36 mesi di età hanno riportato un aumentato rischio di autismo. Sono state prese decisioni in merito a quali scoperte riportare dopo la raccolta dei dati, ed io credo che il protocollo finale dello studio non sia stato nemmeno seguito». Un altro redattore, Poul Thorsen, che Emanuela Lorenzi definisce «un criminale ricercato», è accusato di «aver sottratto fondi ai Cdc», i centri di prevenzione e cura. Questo studio, scrive la “Vaccines Safety Commission”, «mostra inequivocabilmente che alcuni vaccini causano vari tic, una condizione neurologica devastante». Informazione «ad ulteriore sostegno di una Commissione per la sicurezza vaccinale».

fonte: http://www.libreidee.org/

controllo mentale Monarch

le sue origini e le tecniche di manipolazione


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Attenzione questo articolo contiene elementi forti che potrebbero fungere da attivatori per i sopravvissuti della programmazione Monarch 

La programmazione Monarch è un metodo per il controllo mentale utilizzato da numerose organizzazioni per scopi segreti. Si tratta della prosecuzione del progetto MK-ULTRA, un programma di controllo mentale sviluppato dalla CIA, e testato su militari e civili. 

I metodi sono incredibilmente sadici (lo scopo principale è quello di traumatizzare la vittima), ed i risultati sono raccapriccianti: la creazione di una schiavo mentalmente controllato, che può essere attivato in qualsiasi momento per eseguire qualsiasi azione richiesta dal gestore (handler). Mentre i mass media ignorano il problema, oltre 2 milioni di americani hanno subito gli orrori di questa programmazione. Questo articolo esamina le origini della programmazione Monarch, alcuni dei suoi metodi e il simbolismo. La programmazione Monarch è una tecnica di controllo mentale che comprende elementi del Satanic Ritual Abuse (SRA) e del disturbo di personalità multipla (MPD). Si utilizza una combinazione di psicologia, neuroscienze e rituali occulti per creare all’interno degli schiavi un alter ego che può essere attivato ??e programmato dai gestori. Gli schiavi della programmazione Monarch vengono utilizzati da varie organizzazioni collegate con l’élite mondiale in settori come: l’esercito, la schiavitù sessuale e l’industria dell’intrattenimento. In questo articolo daremo un occhio alle origini della programmazione Monarch, alle sue tecniche e al suo simbolismo.
ORIGINI
Durante il corso della storia, sono stati registrati molteplici resoconti che descrivevano rituali e pratiche simili al controllo mentale. Uno dei primi scritti che si riferisce all’uso dell’occultismo per manipolare la mente, può essere trovato nel Libro dei Morti egiziano. Si tratta di una raccolta di rituali, molto studiato dalle società segrete di oggi, che descrive i metodi di tortura e di intimidazione (per creare un trauma), l’uso di pozioni (farmaci) e il “lancio” di incantesimi (ipnotismo), che si traduce nel totale asservimento dell’iniziato. Altri eventi attribuiti alla magia nera, alla stregoneria e alla possessione demoniaca (dove la vittima è animata da una forza esterna) sono anche essi antenati della programmazione Monarch.
Tuttavia è durante il 20 ° secolo che il controllo mentale diviene una scienza in senso moderno del termine, dove migliaia di soggetti sono stati sistematicamente osservati, documentati e sperimentati.
Uno dei primi studi sulla metodica del controllo mentale basato sul trauma sono state condotte da Josef Mengele, medico che lavorava in campi di concentramento nazisti. Inizialmente acquisì notorietà per essere stato uno dei medici delle SS che curò la selezione dei prigionieri in arrivo, determinando chi doveva essere ucciso e che sarebbe diventato un operaio per i lavori forzati. Tuttavia, egli è noto soprattutto per aver condotto degli esperimenti macabri sugli esseri umani all’interno dei campi di concentramento. Mengele conduceva esperimenti pure sui bambini, motivo per il quale venne chiamato “L’angelo della Morte”.
Joseph Mengele, 1935
Mengele non gode di stima per i suoi sordidi esperimenti sui prigionieri dei campi di concentramento, in particolare sui gemelli. Una parte del suo lavoro, menzionata raramente, è la ricerca sul controllo della mente. Gran parte di essa è stata confiscata dagli Alleati ed è ancora classificata ai nostri giorni.
“DR. GREEN (Dr. Joseph Mengele): Il miglior programmatore, si potrebbe forse conferire lui il titolo di padre della programmazione Monarch, un ex-medico del campo di concentramento nazista. Migliaia di schiavi Monarch controllati mentalmente negli Stati Uniti avevano il “Dr. Green” come loro programmatore capo”. 1
“Il Dr. Joseph Mengele, conosciuto ad Auschwitz, fu il principale promotore del Progetto Monarch, basato sul trauma, e dei programmi MkUltra della CIA. Mengele e circa 5, 000 altri nazisti di alto rango sono stati segretamente trasferiti negli Stati Uniti e nel Sud America all’indomani della seconda guerra mondiale in una Operazione progettata dalla Paperclip. I nazisti hanno continuato la loro opera nello sviluppo di tecnologie di controllo mentale e missilistica in segreto nelle basi sotterranee militari. L’unica cosa che c’è stata detta era che il lavoro di progettazione missilistica era portato avanti in collaborazione con l’ex celebrità nazista Warner Von Braun. Gli assassini, i torturatori, i mutilatori che hanno spezzato migliaia di vite sono stati discretamente tenuti da parte, occupando comunque le basi sotterranee militari degli Stati Uniti che a poco a poco sono diventate la dimora di migliaia e migliaia di bambini americani rapiti dalle strade (circa un milione l’anno) e messi in gabbie di ferro impilate dal pavimento al soffitto come parte della “rieducazione”. Questi bambini sarebbero stati utilizzati per affinare e perfezionare ulteriormente le tecnologie sul controllo mentale di Mengele. Alcuni bambini selezionati (almeno quelli che sopravvivevano alla ‘rieducazione’), sarebbero diventati gli schiavi controllati mentalmente del futuro che sarebbero poi stati utilizzati in migliaia di lavori diversi che vanno dalla schiavitù sessuale agli omicidi. Una parte consistente di questi bambini, che erano considerati materiali di consumo, sono stati abbattuti intenzionalmente di fronte (e da) altri bambini, al fine di traumatizzare il tirocinante selezionato in totale rispetto e sottomissione. 2
Le ricerche di Mengele servirono come base per l’illegale e segreto programma di ricerca CIA chiamato MK-ULTRA.
MK-ULTRA
Documento sull’Mk-Ultra declassificato
Il progetto MK-ULTRA è andato avanti dagli inizi degli anni 50 fino alla fine degli anni 60, utilizzando i cittadini americani e canadesi come soggetti di prova. Le prove pubblicate sul Progetto MK-ULTRA indicano l’utilizzo di metodologie che miravano a manipolare i singoli stati mentali e alterare le funzioni cerebrali, compresa la somministrazione di farmaci surrettizia e di altre sostanze chimiche, la deprivazione sensoriale, l’isolamento e abusi verbali e sessuali.
Foto declassificata di una giovane vittima dell’MK-Ultra (1961). Bambina di 8 – 10 anni sottoposta a 6 mesi di LSD, elettroshock, privazione sensoriale. Circa ogni 60 minuti la memoria le veniva cancellata ed ora il suo cervello è come quello di un neonato.
Anche se gli obiettivi ammessi dei progetti erano quelli di sviluppare metodi di tortura e interrogatorio da usare contro i nemici del paese, alcuni storici hanno affermato che il progetto mirò a creare il “candidato della Manciuria”, programmato per compiere atti diversi, quali omicidi e altre missioni segrete.
L’MK-ULTRA venne portato davanti alla luce dei riflettori da varie commissioni nel 1970, compresa quella della Rockefeller del 1975. Anche se si sostiene che la CIA abbia interrotto tali esperimenti, dopo l’intervento di queste commissioni, alcuni whistle-blowers affermano che il progetto ha assunto un basso profilo e il programma Monarch sia diventato il suo successore “classificato”.
L’affermazione più incriminate finora fatta da un funzionario del governo per quanto riguarda la possibile esistenza di un progetto MONARCH venne estratta da Anton Chaitkin, uno scrittore per il Taurillon. Quando venne chiesto direttamente all’ex direttore della CIA William Colby: “Cosa ne pensa del progetto Monarch?”, rispose con rabbia e con ambiguità, “Ci siamo fermati tra la fine del 1960 e i primi anni del 1970".3
PROGRAMMAZIONE MONARCH
Anche se non c’è mai stata alcuna ammissione ufficiale dell’esistenza della programmazione Monarch, eminenti ricercatori hanno documentato l’uso sistematico del trauma in soggetti per scopi di controllo mentale. Alcuni sopravvissuti, con l’aiuto di terapisti dedicati, sono stati in grado di “deprogrammare” se stessi per andare poi a registrare e divulgare i dettagli raccapriccianti delle loro traversie.
Gli schiavi Monarch sono principalmente utilizzati dalle organizzazioni per effettuare operazioni mediante capri espiatori addestrati a svolgere compiti specifici, che non contestino gli ordini, che non ricordino le loro azioni e che, se scoperti, si suicidino automaticamente. Sono il capro espiatorio perfetto per gli omicidi di alto profilo (vedi Sirhan Sirhan), candidate ideali per la prostituzione, per la schiavitù sessuale e della pornografia snuff. Sono anche perfette marionette per l’industria dell’intrattenimento che fa di loro delle star.
“Quello che posso dire è che oggi la programmazione rituale basata sull’abuso è molto diffusa, è sistematica, si organizza attraverso le conoscenze esoteriche che non sono scritte, o pubblicate su qualsiasi libro o dette in un talk show, ma che vediamo costantemente aggirarsi in tutto il paese.
La gente dice: “A quale scopo?” La mia ipotesi migliore è quella che vogliono un esercito di candidati della Manciuria, decine di migliaia di robot mentali che si prostituiranno, agiranno nella pornografia infantile, nel contrabbando della droga, nel contrabbando internazionale di armi, faranno snuff-film, ogni sorta di cosa che porti un forte guadagno economico, ci tenteranno insomma, alla fine i megalomani al vertice della piramide penseranno di aver creato un ordine satanico che comanderà il mondo”.4
I programmatori Monarch causano traumi intensi ai soggetti, attraverso l’uso di elettroshock, torture, abusi sessuali e giochi mentali, al fine di costringerli a dissociarsi dalla realtà – una risposta naturale in alcune persone, quando si trovano a sopportare un dolore insopportabile. La capacità del soggetto di dissociarsi è un requisito importante ed è, più facilmente riscontrabile nei bambini che provengono da famiglie che hanno subito abusi anche nelle generazioni precedenti. La dissociazione mentale permette ai gestori di creare diversi alter ego in compartimenti a tenuta stagna nella psiche del soggetto, che possono essere quindi programmati e attivati a piacimento.
“La programmazione basata sul trauma può essere definita come la tortura sistematica che blocca la capacità di elaborazione cosciente della vittima (attraverso il dolore, il terrore, la droga, l’illusione, la privazione sensoriale o l’eccesso di stimolazione sensoriale, la diminuzione dell’ossigeno, il freddo, il caldo, la stimolazione cerebrale e, spesso, con esperienze di pre-morte), e che impiega poi suggerimenti e / o condizionamenti classici e operanti (in coerenza con i principi consolidati della modificazione comportamentale) per impiantare i pensieri, le direttive e le percezioni nella mente inconscia, nelle nuove identità, che forzano la vittima a fare, sentire, pensare o percepire le cose, agli scopi del programmatore. L’obiettivo è che la vittima segua le direttive senza consapevolezza, compresi gli atti che sono in palese violazione con la morale o i principi del soggetto.
L’installazione della programmazione per il controllo mentale si basa sulla capacità della vittima di dissociarsi, che consente la creazione di nuovi personaggi indipendenti l’un l’altro che sono i veicoli con cui la programmazione si attua in maniera segreta. I bambini dissociati sono i primi “candidati” per questo genere di programmazione“. 5
Il controllo mentale Monarch è segretamente utilizzato da vari gruppi e organizzazioni per vari scopi. Secondo Fritz Springmeier, questi gruppi sono conosciuti come il “Network” e formano la struttura portante del Nuovo Ordine Mondiale.
ORIGINI DEL NOME
Il controllo mentale Monarch è chiamato in questo modo in riferimento alla farfalla Monarca – un insetto che comincia la sua vita come un verme (che rappresenta il potenziale non sviluppato) e, dopo un periodo nel bozzolo (programmazione) rinasce come splendida farfalla (lo schiavo Monarch). Alcune caratteristiche specifiche per la farfalla monarca, sono applicabili anche al controllo mentale.
“Uno dei motivi principali per cui la programmazione Monarch ha assunto questo nome fù la farfalla monarca. La farfalla monarca impara dove è nata (radici) e passa questa conoscenza genetica ai suoi discendenti (di generazione in generazione). Questo è stato uno degli animali che ha fatto tacere gli scienziati, rendendo scientifico il fatto che il sapere possa essere trasmesso geneticamente. Il programma Monarch si basa sugli obiettivi Nazisti/Illuminati di creare una razza superiore, in parte attraverso la genetica. Se la conoscenza può essere trasmessa geneticamente (ed è così), allora è importante che vengano trovati i corretti genitori che possano passare la corretta conoscenza a quelle vittime selezionate per il controllo mentale Monarch“. 6
“Quando una persona sta subendo traumi indotti da elettroshock, è provato che essa subisce una sensazione di leggera vertigine, come se si sentisse sospeso o fluttuante come una farfalla. Vi è anche una rappresentazione simbolica relativa alla trasformazione o alla metamorfosi di questo bell’insetto: da un bruco in un bozzolo (dormienza, inattività), ad una farfalla (nuova creazione), che ritorna al suo punto di origine. Tale è il modello migratorio che rende questa specie unica". 7
METODO
La vittima viene chiamata “schiavo” da parte del programmatore / gestore, che a sua volta è percepito come un “maestro” o “Dio”. Circa il 75% è di sesso femminile, in quanto in possesso di una maggiore tolleranza al dolore e perché tendono a dissociarsi più facilmente rispetto ai maschi. Gli Handler della programmazione Monarch cercano di dividere in comparti la psiche del soggetto, creando personalità multiple usando il condizionamento basato sul trauma.
Di seguito è riportato un elenco parziale di queste forme di tortura:
1. Abuso sessuale e tortura
2. Confinamento in box, gabbie, bare, ecc, o sepoltura (spesso con una piccola apertura o un tubo d’aria per l’ossigeno)
3. Contenzione con corde, catene, polsini, ecc
4. Provocando la sensazione di annegamento
5. Caldi o freddi estremi, immersione nell’acqua ghiacciata o in prodotti chimici corrosivi/acidi
6. Scarnificazione (alle vittime destinate a sopravvivere venivano staccati solo le parti superiori dello strato epidermico)
7. Girare su se stessi
8. Luce Accecante
9. Scosse elettriche
10. Ingestione forzata di fluidi corporei, come sangue, urina, feci, carne, ecc
11. Essere appesi in posizioni scomode e dolorose
12. La fame e la sete
13. La privazione del sonno
14 Compressione forzata con pesi e oggetti
15. Privazione sensoriale
16. Allucinogeni, per creare confusione e amnesia, somministrate per iniezione o per via endovenosa
17. Ingestione o iniezione di sostanze chimiche tossiche per creare dolore o malattia, compresi agenti chemioterapici
18. Stiramento degli arti o dislocamento degli stessi
19. Posizionamento di serpenti, ragni, vermi, ratti e altri animali per indurre paura e disgusto sul corpo
20. Esperienze vicine al pre morte, come l’asfissia da soffocamento o annegamento, con immediata rianimazione
22. Si è costretti ad essere esecutori o testimoni di abusi, della tortura e il sacrificio di persone e animali.
23. Partecipazione coatta nella pedopornografia e nella prostituzione
24. Stuprare una donna per metterla incinta, viene quindi fatta abortire e il feto viene utilizzato a scopo rituale, o se la gravidanza non viene interrotta, il bambino viene rapito per essere una vittima sacrificale o diventare uno schiavo.
25. Abusi che vanno a colpire anche la spiritualità delle vittime facendole sentire possedute, molestate, e completamente controllate da spiriti o demoni
26. Profanazione delle credenze giudaico-cristiana e delle forme di culto; dedizione a Satana o ad altre divinità
27. Abusi e illusioni vengono perpetrati in modo da convincere le vittime che Dio è il male, come ad esempio convincere una bambina che è stato Dio a violentarla.
28. La chirurgia usata come forma di tortura, di sperimentazione, o che causa una variata percezione delle cose.
29. Danni o minacce ai familiari, agli amici, alle persone care, agli animali domestici, e alle altre vittime, per forzare il rispetto
30. L’uso della illusione e della realtà virtuale per confondere e rendere l’intera vicenda unw cosa poco credibile. 8
“La base per il successo della programmazione Monarch è che possono essere create differenti personalità o parti di personalità, che non si conoscono tra loro, ma che possono prendere il controllo del corpo in momenti diversi. Le pareti di amnesia costruite grazie ai traumi, formano uno scudo protettivo di segretezza che protegge i colpevoli dall’essere scoperti, e impedisce alla personalità principale di sapere quando il sistema di cambio personalità è attivo. Lo scudo del segreto permette ai membri del culto di vivere e di lavorare assieme agli altri e di rimanere totalmente inosservati. La personalità dominante potrebbe essere un buonissimo cristiano, ma la personalità che si nasce sotto di essa potrebbe essere più satanica di quella di Mr. Hyde (Guardatevi BTK Bind Torture Kill). Si cerca di fare molto sotto il profilo del mantenimento della segretezza della agenzia di intelligence o del gruppo occulto che sta controllando lo schiavo. Il tasso di successo di questo tipo di programmazione è alto, ma quando fallisce, i fallimenti vengono eliminati attraverso la morte. Ogni trauma e tortura serve a uno scopo. Una grande quantità di sperimentazioni e ricerca furono condotti per sapere cosa poteva essere fatto e cosa no. Vennero elaborati grafici con i dati statistici su quanto si potesse torturare un corpo di un dato peso e di una data età senza che tale individuo morisse". 9
“A causa del grave trauma indotto dalla terapia elettroconvulsiva, dagli abusi sessuali e da altri metodi, la mente si divide in personaggi differenti dal principale. Precedentemente indicato come Disturbo di Personalità Multipla, è attualmente riconosciuto come Disturbo dissociativo di identità ed è la base per la programmazione Monarch. Il condizionamento della mente della vittima viene ulteriormente rafforzato attraverso l’ipnosi, la coercizione a doppio legame, inversioni tra piacere e dolore, privazioni di cibo, acqua, sonno e sensoriale, insieme a vari farmaci che modificano alcune funzioni cerebrali “. 10
La dissociazione viene quindi ottenuta traumatizzando il soggetto, utilizzando l’abuso sistematico e rituali occulti terrificanti. Una volta che la scissione della personalità di base si verifica, un “mondo interno” può essere creato e nuovi alterego possono essere programmati utilizzando strumenti quali la musica, i film (soprattutto le produzioni Disney) e le fiabe. Questi ausili visivi e audio rafforzano il processo di programmazione con immagini, simboli, significati e concetti. Gli alterego appena creati possono essere attivati con le parole di attivazione o con dei simboli con cui è stata programmata la psiche del soggetto dal gestore. Alcune delle immagini più comuni interne viste dagli schiavi del controllo mentale sono gli alberi, l’Albero Cabalistico della Vita, loop infiniti, antichi simboli e lettere, ragnatele, specchi, vetri rotti, maschere, castelli, labirinti, demoni, farfalle, clessidre, orologi e robot. Questi simboli sono comunemente inseriti nei film della cultura popolare e nei video per due motivi: per desensibilizzare la maggioranza della popolazione, utilizzando i messaggi subliminali e la programmazione neuro-linguistica e di costruire deliberatamente specifici trigger e chiavi per la programmazione di base per i bambini “monarch” altamente impressionabili. 11 Alcuni dei film utilizzati per la programmazione Monarch includono Il mago di Oz, Alice nel paese delle meraviglie, Pinocchio e la Bella Addormentata.
Il film Il mago di Oz è utilizzato dai gestori del programma Monarch per i loro schiavi. Simboli e significati nel film diventano attivatori nella mente della vittima che consentono un facile accesso alla mente dello schiavo da parte del gestore. Nella cultura popolare, velati riferimenti alla programmazione Monarch usano spesso analogie con Il mago di Oz e Alice nel paese delle meraviglie.
In ogni caso, allo schiavo viene fornita una particolare interpretazione della trama del film, al fine di migliorare la programmazione. Ad esempio, ad uno schiavo che guarda Il mago di Oz viene insegnato che “Somewhere Over The Rainbow”è il “luogo felice” dove le vittime del controllo Monarch devono andare per sfuggire al dolore insopportabile che gli affligge. Utilizzando il film, i programmatori incoraggiano gli schiavi ad andare “oltre all’arcobaleno” dissociandosi, separando in modo efficace le loro menti dai loro corpi.
“Come accennato prima, l’ipnotizzatore troverà più facile ipnotizzare i bambini se ci sa fare con loro. Un metodo che è efficace è quello di dire ai bambini piccoli, “Immagina di guardare il tuo programma tv preferito”. Questo è il motivo per cui i film della Disney e gli altri show per i piccoli sono così importanti per i programmatori. Essi sono lo strumento ipnotico ideale per ottenere la dissociazione mentale del bambino. I programmatori hanno utilizzato i film fin dall’inizio per far imparare ai piccoli gli script ipnotici. I bambini hanno bisogno di sentirsi parte del processo ipnotico. Se l’ipnotista permette al bambino di costruirsi il suo immaginario personale, le suggestioni ipnotiche saranno più forti. Piuttosto di dire il colore del cane, il programmatore può chiederlo direttamente al bambino. E’ proprio in questo aspetto che i libri e i film proiettati assistono il bambino nel focalizzare la giusta direzione da intraprendere con la sua psiche. Se l’ipnotista parla con il bambino, dovrà prendere delle precauzioni extra per non cambiare il tono della voce e avere transizioni morbide. La maggior parte dei film della Disney sono utilizzati ai fini della programmazione. Alcuni di essi sono progettati specificatamente per il controllo della mente“. 12
LIVELLI DELLA PROGRAMMAZIONE MONARCH
I livelli di programmazione Monarch identificano le “funzioni” dello schiavo e prendono il nome dalla elettroencefalografia (EEG) delle onde cerebrali ad essi associate.
Tipi di onde cerebrali
Monitoraggio delle onde cerebrali attraverso il cuoio capelluto
Considerata come la programmazione “generale” o regolare, quella ALPHA si situa all’interno delle dinamiche di base del controllo della personalità. È caratterizzata da una ritenzione mnemonica estremamente pronunciata, insieme ad un sostanziale incremento della forza fisica e visiva. La programmazione alpha si realizza attraverso la deliberata suddivisione della personalità delle vittime, in sostanza, provoca una divisione sinistra-destra del cervello, consentendo una riunione programmata dell’emisfero sinistro e destro attraverso la stimolazione neuronale.
La BETA rappresenta la programmazione “sessuale” (schiavi sessuali). Questa programmazione elimina le convinzioni morali apprese e stimola l’istinto sessuale primitivo, privo di inibizioni. Alterego “Gatte” possono crearsi a questo livello. Conosciuta come la programmazione Sex-Kitten, è la più visibile delle programmazioni sulle celebrità femminili, sulle modelle, sulle attrici e sulle cantanti che sono state sottoposte a questo tipo di programmazione. Nella cultura popolare, i vestiti con stampe feline spesso denotano la programmazione sex-kitten.
La DELTA è nota come programmazione “killer” ed è stata originariamente sviluppata per l’addestramento degli agenti speciali o dei soldati d’elite (cioè la Delta Force, il First Earth Battalion, il Mossad, ecc) nelle operazioni di infiltrazione. L’ottima risposta adrenalinica e l’aggressività controllata sono evidenti. I soggetti sono privi di paura e sono molto sistematici nello svolgimento delle loro assegnazioni. Istruzioni come il suicidio sono stratificate in a questo livello.
THETA. Viene considerata una programmazione psichica. I bloodliners (cioè coloro che discendono da famiglie di tradizione satanista) hanno una propensione psichica, sconosciuta a chi non appartiene alle loro casate, utilizzando la telepatia. Tuttavia, dati i limiti intrinseci di questo tipo di controllo mentale vennero introdotti svariati sistemi elettronici, come impianti cerebrali che sfruttano le tecnologie laser ed elettromagnetiche. È noto che essi vengono utilizzati in abbinamento a super computer e a satelliti di geolocazione. 13
CONCLUDENDO
È difficile rimanere obiettivi descrivendo gli orrori subiti dagli schiavi Monarch. L’estrema violenza, l’abuso sessuale, la tortura mentale e i giochi sadici inflitti alle vittime da “rinomati scienziati” e da funzionari di alto livello dimostrano l’esistenza di un vero e proprio “lato oscuro” del potere. Nonostante le rivelazioni, i documenti e i whistle blowers, la grande maggioranza della popolazione ignora, respinge o evita il problema del tutto. Oltre due milioni di americani sono stati programmati dal condizionamento basato sul trauma dal 1947 e la CIA ha ammesso pubblicamente i propri progetti sul controllo mentale nel 1970. Film come The Manchurian Candidate fanno riferimento direttamente al soggetto della discussione che sto portando avanti, raffigurando le tecniche di tortura, come l’elettroshock, l’uso di parole “attivatrici” e l’implementazione del microchip nelle nostre vite. Diversi personaggi pubblici che vediamo nei nostri schermi tv e nei film sono schiavi del controllo mentale. Personaggi famosi, da Candy Jones, a Celia Imrie a Sirhan Sirhan sono uscite allo scoperto e hanno raccontato le loro esperienze di vittime del controllo mentale … ma ancora il pubblico rivendica l’idea che “sia tutto una finzione”.
La ricerca e i fondi investiti nel progetto Monarch non vennero spesi solo per le vittime del controllo Monarch. Molte delle tecniche della programmazione messe a punto in questi esperimenti vengono applicati su una scala mondiale attraverso i mass media. I video musicali, le notizie dei media ufficiali, i film, le pubblicità e i programmi televisivi sono concepiti utilizzando i dati più avanzati sul comportamento umano a disposizione. Molti di questi provengono dalla programmazione Monarch.
Fonte originale: secretarcana.com 
fonte: http://alfredodecclesia.blogspot.it/


24/03/17

le marocchinate

stupri di massa e violenze inaudite


«Adesso lui mi stava sopra; e io mi dibattevo con le mani e con le gambe; e lui sempre mi teneva fissa la testa a terra contro il pavimento, tirandomi i capelli con una mano; e intanto sentivo che con l'altra andava alla veste e me la tirava su verso la pancia e poi andava tra le gambe; e tutto a un tratto gridai di nuovo, ma di dolore, perché lui mi aveva acchiappato per il pelo con la stessa forza con la quale mi tirava i capelli per tenermi ferma la testa.» [1] 
Ho deciso di introdurre l’articolo con le parole di Moravia, tratte dal libro La Ciociara, poiché le ritengo educative per analizzare i fatti che seguiranno. Una nuova pagina di storia negata, dimenticata dai libri che i nostri figli sfogliano e studiano a scuola. Avanziamo rapidamente e tutto dimentichiamo. Lasciamo dietro di noi migliaia di martiri senza nome ed eleviamo agli altari personaggi alquanto dubbi con un passato non sempre limpido. Siamo un paese senza memoria. Le marocchinate: con questo termine s’identificano tutte le violenze sessuali e fisiche perpetrate dalle truppe marocchine, al seguito del contingente di liberazione alleato, su migliaia di persone durante la campagna d’Italia della seconda guerra mondiale. Il 14 maggio del 1944 i goumiers del corpo di spedizione francese attraversano i Monti Aurunci, considerati inviolabili sino a quel momento, aggirando le linee difensive tedesche nella Valle del Liri. Con quest’operazione consentono al corpo britannico di sfondare la Linea Gustav e di avanzare sino alla successiva linea di difesa tedesca, la Adolf Hitler.


Il termine goumier indicava un soldato di nazionalità marocchina incorporato nell’esercito francese nel periodo compreso tra il 1900 ed il 1956. I goumiers non erano organizzati in divisioni regolari ma in goums, cioè gruppi composti da circa una settantina di uomini legati tra loro da vincoli di parentela. La caratteristica principale di queste truppe era l’addestramento nei combattimenti montani. Combattere in montagna e sopravvivere in condizioni difficili era naturale per questi soldati vissuti sui monti impervi e duri dell’Africa settentrionale.
Agiscono come una marea su una fila di castelli di sabbia. Sono capaci di spingersi ad ondate su un massiccio montano dove truppe regolari non riuscirebbero mai a passare. Attaccano in silenzio qualsiasi avversario si presenti, lo distruggono e tirano via senza occuparsi di quel che accade a destra o a sinistra. Hanno l’abitudine di riportarsi indietro la prova delle vittime uccise; perciò sono nemici con cui non è piacevole aver a che fare”. Così li descrive Fred Majdalany nel suo libro La Battaglia di Cassino. I goumiers, come detto in precedenza, sfondarono la Linea Gustav. Occorre specificare la situazione: la Gustav fu una linea difensiva approntata in Italia su disposizione di Adolf Hitler nel 1943. Tale linea aveva il compito di dividere in due il paese. La linea cedette nel maggio del 1944 costringendo i tedeschi sulla linea successiva, la Adolf Hitler. La seconda linea era posta a circa 10 km dalla precedente ed aveva il compito di contenere eventuali cedimenti della linea Gustav. La Linea Hitler cedette alla fine di quel terribile maggio del 1944.  Ritorniamo al 14 maggio del 1944.
Per incentivare i combattenti allo sfondamento della Gustav il generale Alphonse Juin promise ai goumiers 50 ore di libertà. [2] Secondo alcune fonti il generale Juin pronunciò il seguente discorso, che apparve su dei volantini tradotti in francese ed in arabo: «Soldati! Questa volta non è solo la libertà delle vostre terre che vi offro se vincerete questa battaglia. Alle spalle del nemico vi sono donne, case, c'è un vino tra i migliori del mondo, c'è dell'oro. Tutto ciò sarà vostro se vincerete. Dovrete uccidere i tedeschi fino all’ultimo uomo e passare ad ogni costo. Quello che vi ho detto e promesso mantengo. Per cinquanta ore sarete i padroni assoluti di ciò che troverete al di là del nemico. Nessuno vi punirà per ciò che farete, nessuno vi chiederà conto di ciò che prenderete.» [3]-[4] In quelle 50 ore accadde ogni misfatto che l’essere umano sia in grado di compiere: i marocchini saccheggiarono paesi e borghi, perpetrarono violenze fisiche e sessuali sulla popolazione inerme. Tra i paesi colpiti vi fu il comune d’Esperia. Il sindaco affermò che oltre 700 donne furono stuprate ed alcune di loro morirono in seguito alle violenze riportate durante i forzati atti sessuali. Molte di queste donne subirono lo stupro alla presenza dei mariti, o dei genitori quando si trattava di bambine. Molti uomini furono uccisi perché tentarono con ogni mezzo di difendere le proprie donne, o bambine quando si trattava di padri di famiglia. Il parroco del paese nel disperato tentativo di difendere le donne fu catturato, legato ad un palo e sodomizzato per due giorni sino al sopraggiungere della morte, probabilmente tanto sperata in quei dolorosi momenti.


Le violenze dei soldati marocchini non si esaurirono ad Esperia, e sicuramente non si arrestarono alle fine delle 50 ore di libertà – se mai sono esistite le 50 ore. «Tutte le donne di Patrica, Pofi, Isoletta, Supino, e Morolo sono state violentate. A Lenola il 21 maggio hanno stuprato cinquanta donne, e siccome non ce n’erano abbastanza per tutti hanno violentato anche i bambini e i vecchi. I Marocchini di solito aggrediscono le donne in due – uno ha un rapporto normale, mentre l’altro la sodomizza[5]


Riporto un’altra testimonianza: «I soldati marocchini che avevano bussato alla porta e che non venne aperta, abbattuta la porta stessa colpivano la Rocca con il calcio del moschetto alla testa facendola cadere a terra priva di sensi, quindi veniva trasportata di peso a circa 30 metri dalla casa e violentata mentre il padre da altri militari veniva trascinato, malmenato e legato a un albero. Gli astanti terrorizzati non potettero arrecare nessun aiuto alla ragazza, e al genitore, poiché un soldato rimase di guardia con il moschetto puntato sugli stessi

Su questi fatti esiste anche una nota dei Carabinieri, del 25 giugno 1944, a ricordo delle bestialità delle truppe marocchine: «infuriarono contro quelle popolazioni terrorizzandole. Numerosissime donne, ragazze e bambine (...) vennero violentate, spesso ripetutamente, da soldati in preda a sfrenata esaltazione sessuale e sadica, che molte volte costrinsero con la forza i genitori e i mariti ad assistere a tale scempio. Sempre ad opera dei soldati marocchini vennero rapinati innumerevoli cittadini di tutti i loro averi e del bestiame. Numerose abitazioni vennero saccheggiate e spesso devastate e incendiate.» Non posso proporre tutte le testimonianze, alcune non posso tralasciarle: « incontrarono per strada un ragazzino di 14 anni Anastasio Gigli. I gourmiers chiesero con gesti e un francese "Italianizzato" ad Anastasio dove potevano trovare una fontana d'acqua; appena Anastasio si voltò per indicare la strada, i Marocchini lo immobilizzarono velocemente. Non sappiamo se Anastasio è stato violentato, non abbiamo nessuna prova o testimonianza, ma senza dubbio i momenti successivi alla "cattura" devono essere stati terribili. La sorella d’Anastasio non vedendolo rientrare iniziò subito le ricerche, alcuni testimoni riferirono di aver visto dei marocchini dirigersi verso all'ospedale di Priverno (7 km da Roccagorga) con una persona avvolta in un lenzuolo bianco inzuppato di sangue e trascinato come un sacco di patate. In quel lenzuolo bianco era avvolto Anastasio, oramai senza più vita. I medici riferirono di una ferita mortale da arma da taglio (baionetta) all'addome[6]  La prossima testimonianza è tratta dal volume Esperienza bellica e mutamenti sociali. L'impatto della guerra sulla popolazione civile del Frusinate 1943-1948, del professor Tommaso Baris:“Nui aspettavamo gli liberatori, arrivettero chigli da n’auta razza. Erano brutti, parevano gli diavoli. Ce rubettero chigliu poche che c’era rimasto e facettero tanto scempio della populazione… C’avevano carta bianca agliu fronte e facettero tutte chelle sporcizie agli omene e alle femmene… una strage. Chisti marocchini erano sporchi, come alle bestie. Erano niri con gli occie rusci, con gli ‘recchini agliu nase… na montagna piena, sbucavano da tutte le parte, pigliavano tutte le donne che incuntravano e se le purtavano alla boscaglia, passavano in colonna in mieso a nui… addò vuò scappà?… Nui le semo incontrati per la via e pure in mieso alla strada se pigliavano le femmene. Gli omene anziani che stavano con nui nun ce putevano soccorre pecchè loro erano assai e ammazzavano chilli che difendevano le donne…C’erano gli graduati che erano bianchi, francisi e non gli dicevano gniente. Iemmo a fa commedia agliu commando… ce dissero che per fa ì annanzi gli marocchini li avevano dovuti dà “carta bianca”. Solo alla fine, dopo tre iuorni, gli tolsero sta carta bianca”.


Vi propongo un’ultima, dolorosa, testimonianza: «Tre soldati marocchini hanno completato il loro turno d’esercitazione e si avviano verso la baracca della mensa. Parlano tra loro, Lorenzo esce allo scoperto e li saluta in arabo. I tre restano sorpresi, poi, sorridendo, si avvicinano al bambino ed uno di essi lo carezza sui fianchi e sulle cosce. Lorenzo allora comprende il suo fatale errore ed inizia a correre urlando: “Mario restanascosto, dopo scappa via ed avverti mia madre”. I tre non capiscono le parole di Lorenzo, ma lo inseguono e si allontanano da dove è nascosto Mario che attraverso il foro del recinto riesce a uscire e mettersi in salvo. Arriva a casa di Lorenzo, ma la porta è chiusa, Fedora non è ancora tornata. Si siede sul primo gradino ed aspetta piangendo. Trascorre un’ora. Un contadino di Cardito trova Lorenzo seminudo, ricoperto di sangue, abbandonato in un viottolo di campagna, non lontano dal campo dei marocchini. Lo porta in Ospedale. Il referto riporta: stato di choc, ferite lacero contuse sul viso, sulle gambe e sulla schiena, lacerazioni nella zona anale da penetrazioni multiple, lacerazioni delle corde vocali da penetrazione orale, i denti completamente rotti per evitare morsi difensivi. Da qual giorno Lorenzo non disse più una parola.»[7]


Torniamo al volantino che permise tutto questo: l’originale non è mai stato trovato, anche se sappiamo che ai soldati marocchini fu concesso il diritto di preda.  
Un dubbio ritrovato negli scritti mi ha colpito: se il volantino non fosse mai esistito? 
Se fosse stato inventato per far ricadere la colpa sul Generale Juin e circoscrivere le violenze dei marocchini – con algerini, tunisini e senegalesi al seguito – a quelle 50 ore?
Sappiamo perfettamente che questo non corrisponde al vero.

Le violenze iniziarono in Sicilia subito dopo lo sbarco del 1943 e proseguirono nel Lazio ed in Toscana sino allo spostamento della guarnigione marocchina in Provenza. Gli stessi soldati furono impiegati nell’aprile del 1945 in Germania, dove avvennero eventi analoghi con violenze su donne e bambine.

Per quanto riguarda la Sicilia vi propongo un brano tratto dal blog delle vittime delle marocchinate: «Mentre i combattimenti continuavano a impegnare la prima linea, a Capizzi invece si verificava una singolare guerra privata tra marocchini e capitini. I goumiers erano facilmente riconoscibili dal loro vestiario, indossavano infatti un ampio camicione, il cosiddetto barracano, e portavano i capelli intrecciati e unti. [..] I capitini dopo un primo momento di sgomento iniziarono a reagire: alcuni goumiers vennero bastonati, ad altri venne invece mostrata una corda per intimorirli, temevano infatti la morte per impiccagione che, secondo le loro credenze, avrebbe impedito alla loro anima di giungere in paradiso. Molti vennero impiccati o uccisi a colpi di accetta. In contrada Salice due goumiers furono impiccati e lasciati a penzolare su due alberi[8]

Vi sono testimonianze molto forti – personalmente le ritengo incredibili – sulla scelleratezza del comando militare alleato: «A Pico gli americani arrivarono mentre i goumiers stavano violentando in piazza donne e bambini. I soldati cercarono di intervenire ma gli ufficiali li bloccarono dicendo che non erano li a fare la guerra ai marocchini ma ai tedeschi

In altre circostanze i soldati alleati – in questo caso del contingente canadese – riuscirono a soccorrere le donne ed i bambini prede della fame sessuale delle truppe marocchine.
Il 12 giugno del 1944 Pio XII sollecitò Charles de Gaulle a prendere provvedimenti. Questi – in pratica – scaricò la colpa sul generale del contingente francese. La Chiesa, tramite il cardinale francese Tisserant, rinnovò i solleciti. Il generale Juin rispose che avevano fucilato 15 soldati marocchini accusati degli stupri.
Una stima dello stupro di massa è stata avanzata dal presidente dell’associazione nazionale delle vittime delle marocchinate, Emiliano Ciotti: «Dalle numerose documentazioni raccolte oggi possiamo affermare che ci furono un minimo di 20.000 casi accertati di violenze, numero che comunque non rispecchia la verità; diversi referti medici dell'epoca riferirono che un terzo delle donne violentate, sia per vergogna o pudore, preferì non denunciare. Facendo una valutazione complessiva delle violenze commesse dal "Corpo di Spedizione Francese", che iniziò le proprie attività in Sicilia e le terminò alle porte di Firenze, possiamo affermare con certezza che ci fu un minimo di 60.000 donne stuprate, e ben 18.000 violenze carnali. I soldati magrebini mediamente stupravano in gruppi da 2 (due) o 3 (tre), ma abbiamo raccolto testimonianze di donne violentate anche da 100, 200 e 300 magrebini »
Il nostro paese non ha memoria.
Siamo un popolo che non ha il coraggio di ricordare.
Nei libri di scuola tutto questo non appare, come dimenticati – volutamente – sono gli eventi relativi alle Pasque Piemontesi, al Sacro Macello, alla strage dei bimbi della scuola di Gorla ed altri eventi dolorosi che non rispettano il politically correct.
Non dobbiamo offendere i liberatori. 
Non possiamo parlare male degli alleati, qualunque essi siano.
Noi siamo tenuti a ricordare sempre, a ricordare tutto.


Fabio Casalini


Bibliografia
Alberto Moravia - La ciociara - Edizioni Bompiani 1962

Arrigo Petacco - La nostra guerra - Mondadori, 1996

Beatrice Tortolici, Violenze e dintorni. Armando editore, 2005

Fabrizio Carloni - Il corpo di spedizione francese in Italia, 1943-44 - Mursia 2006

Gigi di Fiore - Controstoria della Liberazione: le stragi e i crimini dimenticati degli alleati nell’Italia del Sud - BUR edizioni, 2012

Luciano Garibaldi -  l’assalto alle ciociare - Tratto dal periodico Noi, 1994

Tommaso Baris - Montecassino 1944: scatenate i marocchini - Tratto dal periodico Millenovecento numero 14 del dicembre 2003.

Stefania Cavallo - Le marocchinate - Edizioni Sensibili alle foglie, 2015

Vasco Ferretti - Kesselring - Mursia, 2009

Webografia

www.instoria.it/home/marocchinate.htm
www.vittimemarocchinate.blogspot.com
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Le fotografie sono tratte da wikipedia e da www.vittimemarocchinate.blogspot.com.



[1] Alberto Moravia, La ciociara.
[2] Vasco Ferretti, Kesselring, Mursia 2009
[3] Beatrice Tortrici, Violenze e dintorni. Armando editore. 2005
[4] Presente al seguente indirizzo: http://www.instoria.it/home/marocchinate.htm
[5] Norman Lewis, Napoli 1944
[6] Testimonianza tratta dal blog http://vittimemarocchinate.blogspot.it/
[7] Testimonianza tratta dal blog http://vittimemarocchinate.blogspot.it/
[8] Testimonianza tratta dal blog http://vittimemarocchinate.blogspot.it/

fonte: https://viaggiatoricheignorano.blogspot.it/