24/03/19

i meravigliosi mosaici dell'antica città di Zeugma


Non fu certamente la buona politica a salvare l'antica città di Zeugma in Turchia. Furono gli uomini di scienza a permettere che i suoi magnifici resti siano ancora visibili. Correva il 1996. Gli antichi fasti, perduti nelle righe del tempo, rischiarono di essere sommersi dalle acque della diga Birecik, in costruzione sul fiume Eufrate e distante poco più di un km dalla zona degli scavi. Gli archeologi delle Università di Nantes e Gazientep intensificarono gli sforzi, tanto che nel 1999 portarono alla luce un magnifico pavimento a mosaico raffigurante il mitologico Toro di Minosse. Il direttore del Gazientep Museum, non volendo lasciare i tesori in balia dei cacciatori di antichità, decise di continuare gli scavi anche durante la stagione invernale. Malgrado le difficili condizioni atmosferiche, gli archeologi scoprirono una fontana, una statua in marmo di Apollo ed un altro pavimento a mosaico. Con il trascorrere del tempo Zeugma divenne nota a livello mondiale, tanto da condurre in quella zona molti turisti.


Nel frattempo gli scavi proseguirono restituendo al mondo altre due ville romane, salvate dalle mani dei predoni grazie alla casualità: i resti si trovavano sotto tre metri di macerie. La scoperta fu sensazionale poiché i mosaici, gli affreschi e le altre opere d'arte erano praticamente intatti. Tra i vasi delle ville fu rinvenuta una statua di Marte, scoperta che destò l'interesse dei media. Complessivamente furono rinvenuti 17 pavimenti a mosaico nelle ville, le cui pareti erano decorate con magnifici affreschi colorati. 


Quando le acque iniziarono ad invadere l'area dello scavo archeologico, i lavori a Zeugma furono suddivisi in tre zone: nel luglio del 2000 la priorità fu data all'area che stava affondando sotto le acque della diga; ad ottobre - dello stesso anno - iniziarono i lavori per il salvataggio e la documentazione della seconda area, ormai pronta ad essere sommersa. La terza zona si salvò poiché era costituita dalle parti più alte della località, che non furono interessate dall'invasione delle acque della diga.


Perché questo interesse per la località turca?
La storia di Zeugma iniziò molti secoli prima della costruzione della diga. Dobbiamo risalire la linea del tempo sino al 300 a.c., quando un generale di Alessandro Magno diede vita alla città. Come il nome stesso lascia intuire (zeugma in greco antico significa unione, legame) la città nacque per unire due insediamenti precedenti che si trovavano su rive opposte del fiume, Seleucia allo Zeugma e Apamea allo Zeugma. Per brevità a Seleucia rimase solo il nome di Zeugma. La popolazione della città, al suo apice, era di circa 80.000 persone. Nel 64 a.c. la città fu conquistata dai romani. Durante il dominio romano, Zeugma divenne una delle attrazioni  più importanti di tutta la regione ed un punto nevralgico dei commerci grazie al suo ponte, che univa Antiochia alla Cina. Durante l'epoca romana a Zeugma si accamparono diverse legioni, per cui la città divenne sede di molti soldati di alto rango che trasferirono il loro stile di vita sulle sponde dell'Eufrate. 


Nel 256 d.c. la città conobbe l'invasione dei Sassanidi. Il danno fu così grande da non permettere alla località di recuperare l'antico splendore. La situazione peggiorò a causa di un tremendo terremoto che seppellì sotto le macerie buona parte dell'insediamento. La città conobbe secoli bui, tra scorribande arabe e riconquiste cristiane, sino all'abbandono da parte della popolazione. All'inizio del nuovo millennio un piccolo gruppo abbaside si stabilì a Zeugma. Gli abbasidi furono una dinastia califfale musulmana che governò il mondo islamico dal 750 al 1258. Prendono il loro nome da al-ʿAbbās b. ʿAbd al-Muṭṭalib - zio paterno del profeta Maometto e trisavolo del fondatore della dinastia - che si vuole si fosse convertito alla religione predicata dal nipote in una data imprecisata, che i detrattori della dinastia ponevano nella sera immediatamente precedente alla conquista (fatḥ) della Mecca da parte dei musulmani (630). Nel XVII secolo sorse, finalmente, un moderno villaggio chiamato Belkis. 


Solo nel 1987, in seguito ai primi scavi del Gazientep Museum, si tornò a parlare della città che fungeva da ponte tra il mondo occidentale e quello orientale. Nel 1992, intensificando i lavori di scavo, si scoprirono i pavimenti a mosaico sotto il centro dell'antica città. Purtroppo alcune di queste raffigurazioni furono sottratte la notte del 15 giugno 1998. Nello stesso periodo accorsero a Zeugma molti archeologi di fama mondiale, nel tentativo di salvare i resti dalle acque della diga. 


Il sito ha un immenso significato storico ed archeologico poiché rappresenta un importante testimonianza dell'integrazione di sfere culturali diverse, e tra loro distanti.

Fabio Casalini

fonte: https://viaggiatoricheignorano.blogspot.com/

Bibliografia

Özgen Acar (September–October 2000). "Troubled Waters". Archaeology Magazine, Volume 53 Number 5.

Stephen Kinzer (July 3, 2000). "A Race to Save Roman Splendors From Drowning". The New York Times.

Lisa Krause (February 2, 2001). "Website Pulls Together the Strands of Turkey's Past". National Geographic News.

"Museum of Roman Mosaics to Open in Turkey". Luxury Travel Magazine.

Kennedy, David. The Twin Towns of Zeugma on the Euphrates: Rescue Work and Historical Studies (Journal of Roman Archaeology Supplementary Series). Portsmouth, RI: Journal of Roman Archaeology, 1998.


FABIO CASALINI – fondatore del Blog I Viaggiatori Ignoranti

Nato nel 1971 a Verbania, dove l’aria del Lago Maggiore si mescola con l’impetuoso vento che, rapido, scende dalle Alpi Lepontine. Ha trascorso gli ultimi venti anni con una sola domanda nella mente: da dove veniamo? Spenderà i prossimi a cercare una risposta che sa di non trovare, ma che, n’è certo, lo porterà un po’ più vicino alla verità... sempre che n’esista una. Scava, indaga e scrive per avvicinare quante più persone possibili a quel lembo di terra compreso tra il Passo del Sempione e la vetta del Limidario. È il fondatore del seguitissimo blog I Viaggiatori Ignoranti, innovativo progetto di conoscenza di ritorno della cultura locale. A Novembre del 2015 ha pubblicato il suo primo libro, in collaborazione con Francesco Teruggi, dal titolo Mai Vivi, Mai Morti, per la casa editrice Giuliano Ladolfi. Da marzo del 2015 collabora con il settimanale Eco Risveglio, per il quale propone storie, racconti e resoconti della sua terra d’origine. Ha pubblicato, nel febbraio del 2015, un articolo per la rivista Italia Misteriosa che riguardava le pitture rupestri della Balma dei Cervi in Valle Antigorio.

15/03/19

Mazzucco: vaccini, vergogna nazionale. E i 5 Stelle, complici

Vaccini non sempre utili e non sempre sicuri, non testati come gli altri farmaci, e in alcuni casi pericolosi (letali) per i bambini. Vaccini non “spiegati”, imposti senza la necessaria trasparenza. E pagati dai cittadini con le tasse, a prezzi salatissimi: il costo è schizzato alle stelle dopo l’introduzione dell’obbligatorietà. In caso di problemi, chi paga? Sempre noi, con le imposte, perché è lo Stato a risarcire i danneggiati. Peggio ancora: il piano, evidente, mira a imporre l’obbligo a tutti, anche agli adulti (come in Argentina, dove alle vaccinazioni è vincolato il rinnovo del passaporto, come quello della patente di guida). Come chiamarlo, questo schifo? E poi: possibile che non ci sia un cane di politico che lo denunci? Non dovevano essere lì per quello, i 5 Stelle? Non a caso, infatti, sono stati votati da milioni di italiani. Molti dei quali oggi sono letteralmente inferociti: «Il mio voto non lo avranno mai più», annuncia Massimo Mazzucco, che accusa Giulia Grillo di essere la fotocopia di Beatrice Lorenzin. I militanti più irriducibili “perdonano” i grillini, perché se non cedessero al ricatto-vaccini finirebbero fuori dal governo? Tanto meglio, dice Mazzucco: se avessero il coraggio di denunciare il marcio, avete idea di come la prenderebbero, gli elettori? Se i 5 Stelle si dimettessero in nome della sicurezza sanitaria dei cittadini, il giorno dopo verrebbe giù l’Italia. Ma non lo fanno: e questo ci fa capire chi sono, veramente.
E’ indignato, Mazzucco, di fronte alle esternazioni di Giulia Grillo a “Mattino 5”, sull’ammiraglia di Mediaset: «Vaccinarsi è fondamentale», dice il ministro: «Giusto l’obbligo, quando serve». Aggiunge: «Quello che è mancato è l’informazione: ai Giulia Grillocittadini bisogna spiegare l’importanza dei vaccini, che sono gratuiti e possono salvare da malattie gravi, in alcuni casi mortali». Davvero? «Detto da lei, che ormai sta dalla parte di Big Pharma, lamentare che in Italia è mancata l’informazione è fantastico: è veramente il capovolgimento del mondo in cui viviamo», protesta Mazzucco, in web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti di “Border Nights”. Documentarista e video-reporter, Mazzucco aveva rivolto un preciso appello a Beppe Grillo perché ritirasse la sua firma dal “patto per la scienza” proposto dal virologo Roberto Burioni, massimo propagandista dell’obbligo vaccinale in Italia. Un appello firmato anche da Renzi e Mentana, che secondo Gianfranco Carpeoro – autore di una segnalazione alla magistratura – configurerebbe un reato di associazione a deliquere, attentando alla Costituzione laddove chiede di limitare la libertà d’opinione e anche la libera ricerca scientifica.
Burioni propone infatti di “fermare” – anche con la forza, per legge – le indagini indipendenti come quelle dei biologi italiani guidati da Vincenzo D’Anna, che hanno appena scoperto vaccini “sporchi” (con tracce di diserbanti e Dna di feti abortiti) e vaccini inefficaci, perché privi degli agenti immunizzanti indicati. Sempre Giulia Grillo dichiara, a “Presa diretta” su RaiTre: «In questo momento va posta particolare attenzione al morbillo, perché è in atto una diffusione abbastanza sostenuta che non riguarda solo i bambini ma anche gli adulti». Attenzione: «Invito anche gli adulti a fare il vaccino contro il morbillo – dice il ministro della salute – perché spesso sono loro che lo trasmettono ai bambini, e i casi più gravi li abbiamo avuti proprio tra gli adulti». Questo “retropensiero” esiste già da molto tempo, sottolinea Mazzucco: «La nostra beneamata Grillo sta solamente facendo il lavoro che evidentemente è stata messa lì a fare, perché è già da tempo che sento, tra le righe, che qualcuno appenaMazzuccopuò ci infila dentro anche gli adulti». Pericolo: «Tra “cominciare a pensare” anche agli adulti e arrivare all’obbligo, il passo è breve».
La cara Grillo dice che è mancata l’informazione? «Benissimo, allora la dia tutta, se vuole fare veramente il ministro della salute dei cittadini». Ovvero: «Dia i dati veri delle reazioni avverse, dica cosa si sono raccontati i virologi già 15 anni fa, in segreto fra di loro, ammettendo – nero su bianco – che sanno benissimo che c’è una correlazione statisticamente significativa tra vaccini e autismo». E magari Giulia Grillo informi gli italiani su quanto è successo a William Thompson, il medico americano che ha denunciato di esser stato «obbligato a distruggere tutti i documenti che rivelano la correlazione diretta tra vaccini e autismo». Faccia questa informazione, la Grillo, e smetta di «riempirsi la bocca di parole solo perché è il ministro della salute: questa è una vergogna assoluta». Aggiunge Mazzucco: «Il solo fatto di avere questa ministra della salute mi ha indotto a decidere di non votare mai più per i 5 Stelle: mai più, finché non avranno completamente capovolto questo tipo di politica. E se gli altri 5 Stelle stanno zitti, è anche colpa loro: sono complici di questo schifo».
Lo si può comprendere, Mazzucco, di fronte a quest’altra affermazione del ministro: «Se la popolazione autonomamente non si vaccina, certo che la si obbliga: prima si convince il cittadino, poi eventualmente lo si obbliga». Protesta Mazzucco: «Una cosa è obbligare ad allacciare le cinture di sicurezza: nessuno può discutere sul fatto che servano a salvarti la vita, e che non ci sono controindicazioni. Ma fin che tu non mi hai dimostrato che non ci sono danni da vaccino, e che il vaccino è veramente sicuro, tu non mi puoi obbligare». Questo dibattito, aggiunge Mazzucco, dura dall’800. Basta leggere quello che scriveva William White: «Vi sono poche cose, tra la gente di cultura, in cui le convinzioni siano così assolute e così poco informate Belpietrocome la vaccinazione. Ti diranno che ha eradicato il vaiolo e che non è assolutamente dannosa. E se oserai soltanto mettere in dubbio una di queste affermazioni, verrai etichettato come un sostenitore di quegli ignoranti e fanatici antivaccinisti».
«Se tu insisterai e chiederai quando, esattamente, il vaiolo sia stato eradicato, e quale sia esattamente il vaccino che non fa danni, ti verrà probabilmente risposto che queste faccende riguardano la medicina, e che i fatti non sono in discussione». Questo scriveva, White, nel lontano 1885, cioè 130 anni fa. «La situazione non è mai cambiata – dice Mazzucco – da quando è iniziato il dibattito sui vaccini: c’è sempre questa divisione plateale, manichea, tra il bene e il male – quelli che decidono cosa è giusto e cosa non è giusto – e quelli che protestano e cercano di difendere la libertà personale, la libertà individuale». Ma nell’Italia del 2018, il famoso “contratto di governo” firmato dai gialloverdi non prometteva di “superare la legge Lorenzin”? «Certo», commenta Mazzucco, sarcastico: ma “superarla” può vuol dire aggiungere altri 4 vaccini obbligatori. Salvo poi scoprire, come ha fatto il quotidiano “La Verità” diretto da Maurizio Belpietro, che – dopo la legge Lorenzin, incassato il business garantito dall’obbligatorietà – le case produttrici hanno fatto volare i prezzi dei vaccini: «Prima l’obbligo, poi la stangata».
Il costo delle vaccinazioni, a carico dello Stato, è aumentato del 62%. In soldoni: la spesa è cresciuta di 130 milioni tra il 2016 e il 2017. «La colpa non è dell’aumento del numero di immunizzazioni, ma del prezzo delle dosi, passato da 14,02 a 22,74 euro in media. Un affare, per le multinazionali del farmaco». Complimenti a Belpietro: ed è curioso – osserva Mazzucco – che la notizia non compaia sugli altri giornali. Dove sono, quelli che difendono la famosa informazione? Del resto, solo un altro quotidiano – “Il Tempo”, diretto da Franco Bechis – ha sparato la notizia-bomba dei vaccini “sporchi” scoperti dai biologi. E sui media è passata praticamente sotto silenzio anche la notizia della Puglia, unica Regione ad aver garantito un servizio di “farmacovigilanza attiva” per monitorare gli effetti delle vaccinazioni. Risultato-choc: in Puglia, 4 bambini su 10 hanno subito reazioni avverse.  «La cosa pazzesca di questa storia – riassume Mazzucco – è che prima hanno introdotto l’obbligo, poi si sono messi  a discutere il prezzo con le case farmaceutiche. Cioè: non si sono preoccupati di fissare il prezzo prima, per evitare sorprese. Così, quando ormai l’obbigo c’era (era legge), questi figli di buona donna hanno alzato i prezzi. La Lorenzin diceva: i vaccini sono gratuiti. Certo, all’Asl non devi pagare per l’iniezione, ma le tasse le paghi eccome. E quindi le case farmaceutiche vengono pagate con i nostri soldi». Paradosso assoluto: «Una presa per i fondelli meravigliosa: da una parte il cittadino deve Bianca Berlinguerpagarsi le vaccinazioni con le tasse, in più c’è l’obbligo vaccinale (quindi anche l’obbligo di pagare i vaccini). E in più, se per caso c’è un danneggiato da vaccino, chi lo risarcisce? Non la casa farmaceutica, coi soldi che le abbiamo appena dato, ma sempre noi cittadini, con i soldi dello Stato, perché è lo Stato che ti rimborsa».
Per Mazzucco, siamo di fronte a una frode clamorosa: «Da una parte siamo obbligati a pagare per farci vaccinare, e poi dobbiamo pure pagare per i danni che riceviamo, nel caso qualcosa vada storto. Gli altri invece si beccano i soldi e non rischiano nessuna denuncia». E non un politico che si alzi in piedi a denunciare l’incredibile raggiro. Anche Bianca Berlinguer e Mauro Corona, su RaiTre, insistono sull’obbligo dei vaccini? «E’ chiaro, quello che sta succedendo». Per Mazzucco «stanno arrivando degli ordini molto precisi, dall’alto: vogliono insistere su tutti i fronti mediatici, perché evidentemente hanno capito che la cosa non è passata. E per arrivare dove vogliono loro – cioè arrivare all’obbligo vaccinale imposto a tutti, anche agli adulti – bisogna battere tutti i tasti possibili». E Bianca Berlinguer si mette a fare propaganda anche lei, in questo modo, naturalmente senza essersi informata? Vergogna: dovrebbe ricordare ai suoi telespettatori, innanzitutto, che i vaccini «sono gli unici farmaci che non passano attraverso le forche caudine della sperimentazione». Fantastico: «In un bambino, così, puoi iniettare delle porcherie che in certi casi rischiano di ucciderlo, come è stato dimostrato». Un documento ufficiale delle case farmaceutiche, conferma Mazzucco, ammette che – nelle statistiche – almeno in 8 casi la famosa “sindrome da morte improvvisa” (la morte in culla) avviene nelle 24 ore che seguono alla somministrazione del vaccino esavalente. «Iniettare in un bambino un prodotto che rischia di ucciderlo, senza prima aver fatto la normale sperimentazione clinica, è un crimine vergognoso».
Come vedete, sintetizza Mazzucco, tutto quadra: l’intero sistema è concepito a protezione delle case farmaceutiche, non del bambino. «Il governo americano per primo, negli anni ‘80, ha deciso di creare il “tribunale dei vaccini”, nel quale è lo Stato – al posto delle case farmaceutiche – ad assumersi l’onere di risarcire i danneggiati da vaccino». Per Mazzucco, «vuol dire che da quel momento è partito il ricatto di Big Pharma». E questo tipo di legislazione è stato adottato in tutto il mondo, anche in Una campagna del CorvelvaItalia. «Quindi le case farmaceutiche sono libere di metterci quello che vogliono, nei vaccini. Non sono obbligate a sperimentarli, mentre tu sei obbligato a iniettarteli. E se per caso qualcosa va storto, non puoi nemmeno rivalerti su di loro». I militanti 5 Stelle piagnucolano: se osiamo alzare la voce sui vaccini, non ci lasciano più governare? «Bene, vadano a casa», replica Mazzucco. Dicano: “Noi volevamo eliminare l’obbligo vaccinale per motivi serissimi, ma non ce lo lasciano fare”. «Denuncino chi glielo impedisce e diano le dimissioni: così si tiene la schiena dritta. Troppo comodo, dire: se lo faccio, non mi lasciano governare. A cosa serve governare, se poi sei obbligato a piegare la schiena in questo modo? Ti ricattano le case farmaceutiche? Benissimo, le denunci e vai a casa. Non hai bisogno di fare per forza il ministro della salute».
Troppo comodo, insiste Mazzucco, «nascondersi dietro a questo, quando c’è di mezzo la vita, la salute degli altri». Tuttalpiù si potrebbero capire cedimenti e compromessi su questioni puramente economiche: sei obbligato a concedere le trivellazioni in mare? D’accordo: se non garantisci quel business, ti fanno cadere. «Lo capisco», dice Mazzucco: a volte tocca calarsi le braghe: «Ma non quando ci sono di mezzo la vita e la salute della gente». Per fare un esempio: «Provate a incontrare la mamma di un bambino danneggiato. Guardatela negli occhi. A quel punto mi dite ancora che si può permettere tutto questo, solo perché “altrimenti non ci fanno più governare”? No, devi denunciare. E oggi hai a disposizione l’intero palcoscenico italiano. Lo dici: Bruxelles ci impone l’obbligo vaccinale, pena la procedura d’infrazione. E quindi noi andiamo a casa, vedete voi per chi votare». Chiosa Mazzucco: «Sapete cosa succede, il giorno dopo? Viene giù il paese. Questo devi fare, se hai gli attributi». Se invece «ti piace stare lì a fare il ministro per avere il tuo stipendietto e l’accesso ai salotti che contano», allora non ci siamo. Come diceva, una volta, Beppe Grillo? «Vaffanculo».

fonte: LIBRE IDEE

04/03/19

il panorama della vetta dello Staldhorn

Alpeggio Hopsche (2039 metri) salendo le prime rampe dello Staldhorn

Alpeggio Hospchee ed Hopschesee - lago di Hopsche - salendo lo Stalhorn

Lo spettacolo della natura poco dopo l'alpeggio Hopsche

La natura poco sotto la zona denominata Galmji (2373metri) 

Panorama dalla vetta dello Staldhorn (2463 metri)

Panorama dalla vetta dello Staldhorn. E' possibile ammirare il Passo del Sempione (Simplonpass) ed il lago Hopschsee

Panorama dalla vetta dello Staldhorn verso il Fletschhorn

Vetta dello Staldhorn

Scendendo dalla vetta dello Staldhorn, il massiccio del Monte Leone si specchia nelle acque di un laghetto occasionale

Scendendo dalla vetta dello Staldhorn, il Fletschhorn cerca di specchiarsi nelle acque di un piccolo lago effimero

Non lontano dal laghetto effimero nel quale si specchiano le magnifiche vette che adornano la regione del Passo del Sempione

fonte: https://viaggiatoricheignorano.blogspot.com/

ROSELLA REALI
Sono nata nel marzo del 1971 a Domodossola, attualmente provincia del VCO. Mi piace viaggiare, adoro la natura e gli animali. L'Ossola è il solo posto che posso chiamare casa. Mi piace cucinare e leggere gialli. Solo solare, sorrido sempre e guardo il mondo con gli occhi curiosi tipici dei bambini. Adoro i vecchi film anni '50 e la bicicletta è parte di me, non me ne separo mai. Da grande aprirò un agriturismo dove coltiverò l'orto e alleverò animali. 
Chi mi aiuterà? Ovviamente gli altri viaggiatori.
Questa avventura con i viaggiatori ignoranti? Un viaggio che spero non finisca mai...