La paura
può diventare psicosi di massa e dare ai governi un alibi per poter
sospendere le libertà costituzionali e i diritti fondamentali
dell’essere umano. Ma in base a cosa è possibile tracciare il confine di
tali sospensioni?
Sono realmente lecite?
Sono realmente lecite?
Schiller scriveva: “Essere libero e determinarsi da sé… è la stessa cosa” (F. Schiller, Kallias, o della bellezza, Mursia,
pag. 67.) Quindi un vero stato di diritto è quello che permette
all’individuo di determinarsi da sé, dove la sfera della libertà è
qualcosa di inviolabile. Ma
l’emergenza sanitaria mette in crisi questa visione, poiché va ad
intaccare con la paura la psiche individuale, psiche in ostaggio, pronta
a sacrificarsi temporaneamente per il bene proprio e altrui.
Ma cosa accade se tale emergenza solleva dei dubbi?
Se non tutti gli scienziati sono in linea con la stessa narrazione?
Può un governo decidere a priori, senza un reale confronto popolare e culturale, la verità sanitaria e utilizzare la censura? Con il Coronavirus queste problematiche appaiono con forza. Ogni paese nel mondo sta rispondendo in maniera differente, alcuni sono per un approccio più soft, come la Svezia, altri cadono nell’autoritarismo, come in Ungheria.
Se non tutti gli scienziati sono in linea con la stessa narrazione?
Può un governo decidere a priori, senza un reale confronto popolare e culturale, la verità sanitaria e utilizzare la censura? Con il Coronavirus queste problematiche appaiono con forza. Ogni paese nel mondo sta rispondendo in maniera differente, alcuni sono per un approccio più soft, come la Svezia, altri cadono nell’autoritarismo, come in Ungheria.
In Italia
la situazione è sospesa in un limbo di ambiguità e incompetenze… La
censura è in atto, poiché il governo promuove un vero e proprio attacco a
coloro che dissentono e che propongono una lettura diversa
dell’emergenza. I mezzi di comunicazione nazionali seguono la linea del
terrorismo psicologico, quando dovrebbero rassicurare… Ma tale scelta è
al servizio di un governo che da mesi sforna decreti sulla cui
incostituzionalità molti giuristi hanno manifestato una aperta denuncia.
La rete non poteva che reagire, e mentre certi filosofi prezzolati
ironizzano sui complottisti, il disagio cresce, aumentano i suicidi e il
futuro economico del paese appare sempre più devastante. Può una sana
democrazia innescare simili tensioni? In realtà questa emergenza ci
mostra la reale maturità culturale e giuridica delle nazioni.
L’Italia è
del tutto immatura… e tale immaturità ha le sue radici nella storia, in
secoli di schiavitù, e nell’ombra del fascismo, ombra che non è mai
stata superata. Per questo occorre vigilare sugli Stati, come afferma
Michelle Bachelet delle Nazioni Unite, che ci mette in guardia sulla
possibilità che tali misure eccezionali diventino poi una ‘catastrofe’
per i diritti umani. Non a caso in Francia è stata istituita la
Commission Nationale Consultative des Droits de l’Homme. In Italia
invece si preferisce trattare il popolo come se fosse un criminale agli
arresti domiciliari. Molti accettano passivamente e attendono; altri si
ribellano e cercano mezzi legali per manifestare il proprio dissenso.
L’emergenza sanitaria può realmente diventare uno strumento totalitario se mancano la maturità politica e spirituale. Forse bisognerebbe riflettere su quale paradigma scientifico-sanitario ha portato il mondo a questa crisi.
L’emergenza sanitaria può realmente diventare uno strumento totalitario se mancano la maturità politica e spirituale. Forse bisognerebbe riflettere su quale paradigma scientifico-sanitario ha portato il mondo a questa crisi.
Come ha scritto un medico: “Se
i medici usassero dei metodi veramente scientifici nel trattamento dei
loro pazienti, allora dovrebbero usare i metodi che offrono le migliori
probabilità di guarigione, e dovrebbero anche usare dei metodi
scientifici per confrontare l’efficacia dei metodi convenzionali con
l’efficacia di quelli non convenzionali (come la dieta, per esempio). Ma
i medici non lo fanno.” (V. Coleman, Come impedire al vostro medico di nuocervi, Macroedizioni,
pp. 16-17.). Ma ciò accade perché esiste un paradigma ideologico
dominante ben preciso che affonda le sue radici nel dogmatismo
scientista dell’800. E la maggior parte delle persone crede che tale
dogma sia ‘la scienza’. Ma la scienza è ben altro, è ricerca continua e
critica, è apertura totale e verifica.
Ma in un
mondo dove dominano gli interessi delle Multinazionali farmaceutiche
cosa potevamo aspettarci? Dialogo e serio confronto con altri metodi
efficaci da millenni? No, ovviamente; anzi, la medicina naturale,
l’omeopatia, l’ayurveda, vengono sistematicamente screditate con la
peggior propaganda. Ecco che l’emergenza sanitaria mostra l’emergenza
dei paradigmi. Seguire metodologie univoche e spesso dannose oppure
interrogarsi realmente su cos’è l’essere umano, nella sua complessità
fisica, mentale e soprattutto spirituale? La scelta appartiene ancora
alle persone e non agli Stati.
Il paradigma sanitario dominante non è etico, poiché infrange la massima espressa da Kant: “Che
l’uomo sia fine in se stesso, cioè che non possa mai essere adoperato
da qualcuno (neppure da Dio) esclusivamente come mezzo, senza essere al
tempo stesso anche fine.” (I. Kant, Critica della Ragion Pratica, Rusconi,
pag. 265.). E le industrie farmaceutiche non hanno come fine l’essere
umano ma il guadagno. Quindi si trovano già a priori in una dimensione
non etica. Mentre in una vera civiltà etica l’essere umano dovrebbe
poter “concordare con ciò a cui si deve sottomettere” (Ibidem). Ma questo non è possibile in uno scenario come quello attuale.
Quindi il vero problema non è il virus (che richiede anni di studi e di confronti) ma il rispetto della libertà; libertà costituzionale, libertà culturale e libertà di scelta e di critica. Concludo con le straordinarie parole di Schiller: “Il potere dei tiranni ha pure un limite. Quando l’oppresso non trova giustizia, quando il peso diventa intollerabile, stende le braccia fiducioso al cielo e di lassù fa scendere i diritti suoi, sacrosanti, che stanno là da sempre, inalienabili e infrangibili come gli astri stessi” (F. Schiller, Guglielmo Tell, atto secondo, scena seconda, Fabbri editori, pag. 192.). Questi diritti inalienabili vanno difesi dagli abusi di qualsiasi emergenza, onde evitare futuri crimini contro l’umanità.
https://fontanaeditore.com/
fonte: VOCI DALLA STRADA
Quindi il vero problema non è il virus (che richiede anni di studi e di confronti) ma il rispetto della libertà; libertà costituzionale, libertà culturale e libertà di scelta e di critica. Concludo con le straordinarie parole di Schiller: “Il potere dei tiranni ha pure un limite. Quando l’oppresso non trova giustizia, quando il peso diventa intollerabile, stende le braccia fiducioso al cielo e di lassù fa scendere i diritti suoi, sacrosanti, che stanno là da sempre, inalienabili e infrangibili come gli astri stessi” (F. Schiller, Guglielmo Tell, atto secondo, scena seconda, Fabbri editori, pag. 192.). Questi diritti inalienabili vanno difesi dagli abusi di qualsiasi emergenza, onde evitare futuri crimini contro l’umanità.
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