20/05/15

Saepinum


SEPINO ALTILIA - IL FORO


SEPINO ALTILIA - SEMPRE IL FORO


SEPINO ROMANA - RESTI DEL FORO


SEPINO ROMANA - EPIGRAFE


PORTA BENEVENTO


SEPINO ROMANA - IL TEATRO


FONTANA DEL GRIFO - PARTICOLARE


LA BASILICA


PARTICOLARE DELLE MURA IN OPERA RETICOLATA


FONTANA DEL GRIFO

è un'area archeologica sita a Sepino in provincia di Campobasso.

Si distinguono due siti archeologici:

Terravecchia o Saipins, villaggio sannita;
Saepinum-Altilia, la città romana.

Il nome deriva dall'osco Saepo (recinto) per la vendita di mercanzie e animali.

Storia

Il nucleo originario sannitico di Saipins sorgeva sulla montagna retrostante la Saepinum romana, detta Terravecchia. La costruzione di Saipins/Terravecchia da parte dei Sanniti fu dettata dalla posizione strategica e dal controllo delle vie d'accesso mercantili tra due forre o burroni che mettevano in comunicazione l'Apulia a sud ed il Sannio Pentro a nord e la costa adriatica molisana ad est e la costa tirrenica campana ad ovest. Il villaggio fortificato era situato tra i fiumiciattoli Magnaluno a nord e Saraceno a sud, a 950 metri sul livello del mare. Espugnato dai romani nel 293 a.C., durante la terza guerra sannitica, venne abbandonato dalla popolazione che si spostò a valle.

Alla fine II secolo a.C. sono datate un gruppo omogeneo di abitazioni private e alla stessa epoca risale lo smercio di terrecotte con incisioni osche.

Dopo la guerra sociale la città divenne un centro amministrativo romano.

Fra il II secolo a.C. ed il IV secolo d.C. vennero costruite mura difensive, nel primo impianto in opera reticolata, con torri poste ad intervalli regolari sopra le porte.

Siti archeologici

Terravecchia

A Castelvecchio (nei pressi di Terravecchia) vi sono delle mura megalitiche risalenti all'abitato sannitico. Ne resta una porzione di 500 metri, su cui si aprono 3 porte (dette "Postierla del Matese", "dell'Acropoli" e "del Tratturo").

Saepinum romana

Numerosi e maggiormente visibili sono i resti della città romana di Saepinum, scavata a partire dal 1950. Fra le rovine romane si trovano numerose case coloniche costruite con pietre di spoglio a partire del XVIII secolo ed oggi adibite a sede di un lapidario e degli uffici dei custodi.

La pianta di Saepinum è quella tipica delle città romane anche se gli scavi si sono concentrati sul decumano maggiore e sul cardo massimo. Le porte sono di conseguenza quattro (tre delle quali con l'arco ancora conservato): Porta Benevento; Porta Terravecchia; Porta Bojano; Porta Tammaro.

Il Foro, a pianta rettangolare, è ancora oggi pavimentato con lastroni in pietra lavorata. Su di esso si aprivano gli edifici pubblici: la Curia, il Capitolium e la Basilica. Quest'ultima possiede ancora le venti colonne circolari di ordine ionico ed a fusto liscio che circondavano un peristilio. Alle spalle della Basilica era il Macellum (mercato). In fondo a destra, prima della Porta Bojano, sono i resti di una delle tre terme.

Ben conservato è il teatro, scavato solo in parte negli anni settanta e costituito dalla scena e dalla platea, entrambe in pietra locale lavorata. Capace di contenere 3.000 posti circa, è cinto da alcune ex case coloniche costruite in epoca successiva, che seguono l'andamento semicircolare della platea. Intorno corre un corridoio, alle cui pareti sono affisse numerose lapidi, resti di colonne e di capitelli e che aveva lo scopo di far defluire gli spettatori verso l'esterno della città al termine degli intrattenimenti. Fra il foro e la strada era la palestra di cui oggi restano solo pochi ruderi.

Nella parte meridionale del foro (quella che guarda verso Porta Benevento) sotto una copertura in ferro si possono notare cospicui resti di una pavimentazione marmorea mentre a destra è un pozzo coperto costruito con materiale di spoglio. Proseguendo verso Porta Benevento si notano a sinistra i resti di una casa con impluvio sannita in pietra lavorata e subito dopo i resti di un edificio industriale con diverse vasche sotterranee ad imbuto ed una ruota di un mulino fedelmente ricostruita. Segue la fontana del Grifo, costruita dagli edili Ennio Gallo ed Ennio Marso a cavallo fra il I ed il II secolo d.C. e chiamata così perché l'acqua fuoriesce da un altorilievo raffigurante un grifo.

Poco distanti dalla città, rispettivamente vicino alle porte Bojano e Benevento, sono siti due mausolei, il primo intitolato ai Numisi ed il secondo a Caio Ennio Marso.

fonte: Wikipedia

FILMATO

Nessun commento:

Posta un commento