09/09/17

OMS: controllo elettronico degli umani




di Gianni Lannes

Etica pari a zero. Hanno trasformato anche la salute in un mercato e hanno medicalizzato la vita. A volte il capitalismo è davvero ridicolo con le sue trovate affidate alle macchine propagandistiche. Infatti, l’organizzazione mondiale della sanità - palesemente eterodiretta dagli interessi speculativi di pig pharma - ha varato addirittura «Contro le disuguaglianze in sanità un software d che consente di fare una mappatura reale della situazione. Primo test in Indonesia». Così l'OMS ha messo a punto un software - Health Kit Equity Assessment Toolkit (HEAT) plus - per analizzare, interpretare e riportare i dati sulle disuguaglianze sanitarie e chiarire dove sono necessari gli investimenti per espandere i servizi a chi non li ha. In teoria è «un manuale per aiutare le nazioni a integrare il monitoraggio delle diseguaglianze nei loro sistemi di informazione sanitaria e i codici statistici necessari per analizzare i dati sulle famiglie per comprendere dove sono le disuguaglianze. Per migliorare la salute delle persone più svantaggiate e aumentare il loro accesso ai servizi sanitari, sono necessari dati sullo stato di salute di tutti i sottogruppi di popolazione, compresi i più svantaggiati». Le diseguaglianze sociali hanno soprattutto una radice economica, vale a dire sono innescate dallo sfruttamento dell'uomo sull'essere umano e dalla rapina delle risorse naturali. 

Uno dei prodotti chiave del pacchetto è denominato Health Kit Equity Assessment Toolkit (HEAT): un'applicazione software lanciata dall'Oms lo scorso anno che consente nientedimeno ai paesi di analizzare, interpretare e riportare i dati sulle disuguaglianze sanitarie per chiarire dove sono necessari gli investimenti ed espandere i servizi a chi non li ha. Migliorando la loro salute.
 Quando è stato lanciato per la prima volta, HEAT è stato limitato ai dati del database Health Equity Monitor dell'Oms, riferito alle informazioni sulla salute riproduttiva, materna, del neonato e infantile per 102 paesi. La nuova edizione del toolkit, denominato HEAT Plus, consente agli utenti di caricare dati dalle proprie fonti, rendendolo uno strumento molto più potente per analizzare e segnalare le disuguaglianze sanitarie su una vasta gamma di argomenti. HEAT Plus è stato testato in Indonesia e ha permesso al paese di analizzare e interpretare le disuguaglianze in molti altri argomenti sulla salute utilizzando grandi quantità di dati.

Oltre a HEAT Plus, l’OMS ha lanciato questa settimana altri due prodotti per aiutare i paesi a approfondire le disuguaglianze sanitarie, tra cui un manuale per aiutare le nazioni a integrare il monitoraggio delle diseguaglianze nei loro sistemi di informazione sanitaria e i codici statistici necessari per analizzare i dati di indagine delle famiglie per rivelare dove si trovano le disuguaglianze.
Il rimedio? Invece di migliorare le condizioni di vita, ecco ancora e sempre le vaccinazioni di massa. In Indonesia, paese dove il meccanismo  è  testato, il parto può essere pericoloso anche negli ospedali più sterili. Ma alle condizioni igieniche si aggiunge un'ulteriore minaccia mortale per le donne e i loro bambini: il tetano. Il tetano può essere prevenuto con un vaccino poco costoso, ma le donne che sono povere o vivono in aree remote, spesso non hanno accesso a servizi essenziali come quelli per l'immunizzazione e sono a maggior rischio. Questa è la situazione del 2012 secondo l’OMS: “I programmi di immunizzazione avevano eliminato il tetano in tre delle quattro regioni dell'arcipelago indonesiano, ma i tassi di vaccinazione più bassi nella regione più povera della Papua Occidentale hanno fatto rimanere la malattia una grande minaccia”.

  
riferimenti:



http://apps.who.int/gb/ebwha/pdf_files/WHA64/A64_DIV6-en.pdf

fonte: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/

esseri umani artificiali






di Gianni Lannes

Alieni, anzi alienati subordinati, peggio sottomessi al potere.Almeno da tre lustri sono stati inventati e messi in commercio (alla voce "maternità surrogata a titolo oneroso") i primi esseri umani geneticamente modificati del mondo. Chi rammenta le dichiarazioni all'unisono nel 2000 dei guerrafondai Clinton & Blair sul genoma umano?




Per le autorità l'etica è solo un paravento di carta straccia. Dov’è il rispetto per l’integrità dell’essere umano e la tutela della salute dal concepimento fino alla morte naturale, considerando la persona nella sua singolarità, sempre come fine e mai semplicemente come mezzo? Tale principio etico è fondamentale anche per quanto concerne le applicazioni biotecnologiche in campo medico, le quali non possono mai essere utilizzate  in modo lesivo della dignità  umana, e nemmeno devono essere guidate unicamente da scopi industriali e commerciali. 

C’è più di qualcuno in Italia che si riempie la bocca di belle parole, ma poi nella sostanza avalla il peggio. prendiamo il caso documentato ma inosservato della Commissione nazionale per la bioetica, dipendente dalla presidenza del consiglio dei ministri. Il loro archivio è davvero illuminato. Per esempio in esso si giustificano le “vaccinazioni” e l’elettroshock, ed altro ancora fino alle «Considerazioni sulla conservazione protratta del materiale biologico residuo dello screening neonatale: vantaggi, problematiche e situazione italiana - 16 luglio 2010».

Ormai chi contrasta concretamente la mentalità imperante dello scarto, che ha tante espressioni oggi, tra cui vi è il trattare gli embrioni umani come materiale scartabile.  


L’interazione sempre più intima con i dispositivi digitali rende plausibile l’annuncio secondo il quale entro il 2020 saranno operativi i primi sistemi di connessione diretta uomo-macchina, immersi entrambi dentro la cosiddetta Internet delle cose, oggetti e ambienti smart, sottoposti come tutti i computer a grandi rischi per la sicurezza. Pericoli che sono tanto più reali quanto più sembra che in questo incedere delle tecnologie stiamo perdendo l’intimità e la memoria. Anche il CNB, singolare coincidenza, si è occupato di recente del tema del futuro presente, ovvero di Big Data:

«Il 28 ottobre 2016 si è svolto presso la Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri l'incontro internazionale "Emerging Technologies and Big Data", organizzato dal Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB). Dopo la lettura del messaggio del Ministro della Salute on.le Beatrice Lorenzin, il Cons. della Presidenza del Consiglio Paolo Bonaretti ha portato i saluti del Presidente del Consiglio e il Prof. Andrea Lenzi è intervenuto per portare gli auguri di buon lavoro da parte del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita, di cui è Presidente. Il Presidente Vicario del CNB Prof. Lorenzo d’Avack ha introdotto i lavori, sottolineando le peculiarità del progresso scientifico, per la velocità dell’evoluzione, la complessità delle tecnologie, l’ampiezza della possibili applicazioni, l’incertezza degli scenari, l’invasività delle tecniche nell’uomo e la pervasività nella società. La prof. Laura Palazzani, vicepresidente del CNB, ha sottolineato le novità delle nuove tecnologie dette ‘emergenti’ o convergenti’ nel progetto di  trasformazione dell’uomo e della stessa umanità, finalizzate non solo alla cura di individui malati ma anche al potenziamento delle capacità fisiche e mentali di individui sani».

Non a caso il 31 marzo 2016, a Boston, Matteo Renzi ha firmato un accordo segreto con l'IBM che, in cambio di un investimento a Milano, ha chiesto il controllo assoluto di tutti i dati sensibili della popolazione italiana. I quasi 4 milioni di euro che la fondazione Open ha incassato - riconducibile allo stesso Renzi - chi li ha sborsati e in cambio di cosa? Perché l'ex primo ministro del partito democratico dopo essere stato trombato al referendum teso a manomettere la Costituzione repubblicana ora non risponde? Ha più di qualcosa da nascondere il bomba toscano?


riferimenti:







http://presidenza.governo.it/biotecnologie/documenti /Conservazione_materiale_biologico2.pdf





http://bioetica.governo.it/media/170729 /p116_2014_biobanche_pediatriche_it.pdf



06/09/17

Mamuthones

I Mamuthones e gli Issohadores sono maschere tipiche del carnevale di Mamoiada in Sardegna. Le due figure si distinguono per i vestiti e per il modo di muoversi all'interno della processione: i Mamuthones procedono affaticati e in silenzio mentre gli Issohadores vestono in modo colorato e danno movimento alla processione. Il nome Mamuthone è un enigma. I pareri sono diversi ed esistono varie ipotesi: c’è chi lo collega semplicemente al nome stesso del paese, in origine una fontana, chi ad altri riferimenti toponomastici, chi risale ad altre civiltà e antichi riti, altri ancora richiamano i nomi degli spaventapasseri, degli idoli bacchici ed esseri spaventevoli della leggenda popolare comuni in tutta la Sardegna. Molto interessanti alcune ipotesi, una delle quali è il termine Miceneo con cui i Sardi-Micenei chiamavano i Fenici, cioè melaneimones, che vuol dire "facce nere" da cui si ricavano le parole maimoni e mamuthones che indicano "demonio" e "maschera nera". Un’altra da ricollegare ad un antico culto delle acque e nel nostro caso in particolare alla impetrazione della pioggia, il nome risulta composto dalle radici mam e muth più il suffisso ones. La prima significherebbe "acqua", la seconda, dal greco muthéomai, sta per "chiamare" ed il gruppo ones corrispondente al suffisso indoeuropeo on ed al suffisso etnico basco on, nonché al greco óntes (oi ontes Polyb. = i vivi) da eimí = essere, ha il chiaro e noto valore di "uomini" per cui i Mamuthones sarebbero gli "uomini invocanti la pioggia". Un’altra ipotesi ancora fa derivare il nome da maimatto, ossia il tempestoso, colui che s'infuria (nel senso che fa infuriare la tempesta), un epiteto dato allo Zeus Pluviale divinità sotterranea identificata con Dioniso, che ogni anno moriva, per rinascere a primavera con la vegetazione dei campi, nel ciclo annuale dell'eterno ritorno. Il gruppo dei Mamuthones è accompagnato dagli Issohadores, caratteristici nell'abbigliamento in forte contrasto con gli scuri compagni di esibizione. Tengono in mano sa soha, si tratta di una particolare lunga fune in giunco, abilmente lavorato e intrecciato da mani esperte ma che prima era di cuoio crudo, spesso e pesante; il nome soha appartiene proprio al tipo usato per legare e catturare il bestiame. Issohadore in sardo significa letteralmente "colui che prende con la soha che reca in mano" e che dà, appunto, il nome alla figura.

Storia

L'origine dei mamuthones e issohadores si perde nella notte dei tempi. Ne abbiamo traccia su un riferimento generale da parte dei padri della Chiesa (S. Agostino, sermone 129) sin dai primi secoli dopo Cristo, parlò dei sardi che si mascheravano da animali e compivano riti pagani. Il riferimento più vicino nel tempo è del linguista Max Leopold Wagner nel suo dizionario (DES - Mamoiada); nel 1928 il Touring Club descrive solo il fuoco di Sant'Antonio. Secondo lo stesso studio, comunque, testimonianze orali attestano che i Mamuthones sfilavano già nel XIX secolo. Alcuni sostengono invece che il rito risalga all'età nuragica, come gesto di venerazione per gli animali, per proteggersi dagli spiriti del male o per propiziare il raccolto. Fra le ipotesi avanzate sull'origine della rappresentazione vi è quella un rito totemico di assoggettamento del bue, o anche una processione rituale fatta dai nuragici in onore di qualche nume agricolo e pastorale. Alcuni studiosi sostengono un legame con riti dionisiaci, altri negano questo collegamento, e la includono invece fra i riti che segnano il passaggio delle stagioni. Naturale porsi il problema del rapporto tra tradizione e innovazione. Nella dinamica dei riti la trasformazione è una componente costante nel corso del tempo. Nel caso delle manifestazioni finite specialmente nel Carnevale sarebbe sciocco credere che i riti siano arrivati sino a noi inalterati. È sicuramente avvenuta un'evoluzione dovuta all'opera importante che ha avuto nel processo di rifunzionalizzazione degli elementi a partire dalle normative di papa Gregorio Magno. Non sono da escludere radicali mutamenti persino del significato originario. Che il Carnevale attuale mamoiadino (e quello con maschere simili in genere) sia figlio del cristianesimo pare sia indiscutibile. A Mamoiada intanto la magia del mito, la cerimonia solenne e canonizzata nel tempo si rinnova puntualmente ogni anno e rimane conservata gelosamente e con orgoglio, sia pure relegata tra le manifestazioni del carnevale e a ben osservarla è proprio la solennità dell'esibizione che svela il fatto che di carnevalesco non vi è proprio niente.

Le maschere

La maschera facciale del mamuthone (visera) è nera e di legno, bianca quella dell'issohadore. Viene assicurata al viso mediante cinghiette in cuoio e contornata da un fazzoletto di foggia femminile. Il corpo del mamuthone viene coperto da pelli di pecora nera (mastruca), mentre sulla schiena, con un complesso sistema di ancoraggio è sistemata una serie di campanacci (carriga). Sul davanti, un mazzo di campanelle bronzee più piccolo. L'Issohadore, invece, indossa un copricapo detto berritta, maschera bianca, un corpetto rosso (curittu), camicia e pantaloni bianchi, bottoni in oro, una bandoliera di campanellini in bronzo (sonajolos), lo scialletto, le ghette in orbace (cartzas), scarponi in pelle ('usinzu) e infine la fune (so'a). Le maschere vengono prodotte con vari tipi di legno successivamente annerito. Oltre al fico viene impiegato l'ontano e l'olmo; qualcuna è in castagno o in noce, mentre anticamente le si produceva in pero selvatico.

Il carnevale mamoiadino

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Carnevale di Mamoiada.
La sfilata dura dal pomeriggio fino alla tarda sera; per tutto il giorno i figuranti si limitano nel mangiare e nel bere poiché l'esibizione richiede sforzo e le cinghie dei campanacci comprimono il torace.

Il comportamento dei Mamuthones e degli Issohadores non ricorda un'allegra carnevalata quanto una solenne processione composta e ordinata, una cerimonia che ricorda un corteo religioso.

Il passo cadenzato per avanzare e scuotere i campanacci ricorda una danza, «una processione danzata» come l'ha definita l'etnologo Raffaello Marchi che per primo, negli anni '40, ha osservato da vicino questa manifestazione.

Composizioni delle sfilate

La processione inizia con due file parallele di Mamuthones che scuotono i campanacci mediante un colpo di spalla con ritmi lenti.

Un Issohadore "guida" impartisce gli ordini ai Mamuthones e dà il ritmo alla danza, mentre gli altri Issohadores, muovendosi più agilmente, lanciano la propria fune verso la folla, catturando solitamente giovani donne, in segno di buon auspicio per una buona salute e fertilità.

Il gruppo è composto tradizionalmente da 12 Mamuthones e 8 Issohadores e sfilano disposti in quest'ordine:

● = Mamuthone

○ = Issohadore

                         ○           ○
                       ●   ●   ●   ●   ●   ●     ○
           o        o
                       ●   ●   ●   ●   ●   ●    ○
                            ○             ○
I Mamuthones sfilano disposti rigorosamente su due file parallele, mentre gli Issohadores, mobilissimi, quasi a protezione, si sistemano in posizione di avanguardia, retroguardia e sui fianchi esterni delle due file. Il "capo" issohadore resta in posizione centrale di modo che i mamuthones possano vedere bene i suoi movimenti.

Il gruppo procede lento e imponente esercitando sui presenti una forte suggestione, quasi un fascino ipnotico.

I diversi movimenti

I Mamuthones si muovono a piccoli passi cadenzati, quasi dei saltelli, compiendo un movimento obbligato poiché sono appesantiti dalle attrezzature, dalle pelli di lana grezza e dalla visera e nel procedere devono allo stesso tempo scuotere tutti i campanacci. Nell'avanzare danno tutti insieme dei colpi di spalla ruotando il corpo una volta verso destra e un'altra verso sinistra; questo movimento in due tempi è eseguito in sincronia e produce un unico, fortissimo frastuono dei campanacci; ogni tanto eseguono simultaneamente tre rapidi salti su se stessi. Gli Issohadores si muovono con passi più agili, leggeri e quando vogliono gettano sa soha (il laccio) e tirano delicatamente a sé la persona che hanno scelto nella folla, ma in particolare scelgono le giovani donne, per il buon auspicio di una buona salute e fertilità. La bravura dell'Issohadore sta proprio nel riuscire a catturare anche a lunga distanza (12-13 metri) le persone con questa originale fune assai leggera, fatta di giunco intrecciato. Al contrario delle tradizionali funi di pelle o canapo che vengono usate per gli animali, la leggerezza de sa soha complica la manovrabilità rendendo molto più impegnative le operazioni di lancio; per questo motivo viene solitamente bagnata prima della sfilata. Mentre compiono questo esercizio gli Issohadores possono scambiare qualche parola con la gente che li circonda, mentre i Mamuthones restano muti per tutto il percorso della processione (come degli schiavi in catene).

Influenze

Maschere con fogge e nomi simili a quelle del Mamuthone sono diffuse anche fuori da Mamoiada, in particolare sia in buona parte delle Barbagie che nell'Ogliastra sono riscontrabili festeggiamenti con maschere simili, in diversi centri tali maschere prendono il nome di Mumutzones, Mamutzones, Su Maimulu o Maimones. Mascheramenti simili si ritrovano in altre parti dell'Europa, dal mar Egeo alla penisola iberica, dalle Alpi ai Balcani e fino alla Scandinavia, particolarmente in zone di montagna o pedemontane, e sono attestati già nel Basso Medioevo, e questo fa presumere il loro radicamento in epoche e contesti precristiani

fonte: Wikipedia


Un gruppo di mamuthones


S'Issohadore


Sfilata dei mamuthones e issohadores a carnevale


DOCUMENTARIO 1957




Obamacare: dal 2013 microchip sottocutanei per tutti i cittadini americani


A cura della d.ssa Enrica Perucchietti

Premessa

Se verrà confermato alla Casa Bianca nelle presidenziali del prossimo 6 novembre, Obama ha chiarito che renderà obbligatorio nel corso del 2013 l'inserimento del microchip sottocutaneo in tutta la popolazione americana. L’obiettivo è di creare un registro nazionale di identificazione che permetterà di “seguire meglio i pazienti avendo a disposizione tutte le informazioni relative alla loro salute”. Il nuovo progetto relativo alla salute (HR 3200) è stato adottato recentemente dal Congresso e alla pagina 1001, contiene l’indispensabile necessità per tutti i cittadini che usufruiscono del sistema sanitario di essere identificati con un microchip, il cui prototipo definitivo è allo studio della FDA (Food and Drug Administration) dal 2004.

Un passo indietro

Né George Orwell, né Aldous Huxley nelle loro distopie si erano spinti così lontano da poter prevedere l’avvento di una popolazione controllata da microchip sottocutanei. 1984 e Il Mondo Nuovo ci hanno tramandato due sistemi totalitari che hanno preceduto sulla carta, con inquietante forza visionaria, innovazioni politiche che ci hanno reso progressivamente sempre più “trasparenti” e schiavi di fronte all’ingerenza statale.
Già nel 1932 Huxley era arrivato a prevedere addirittura un sistema in cui gli abitanti sono concepiti e prodotti industrialmente in provetta. Sotto il mito del progresso i cittadini vengono condizionati fin dall’infanzia con tecnologia e droghe e da adulti si ritrovano ad occupare ruoli sociali prestabiliti dalla nascita. La rinuncia a ogni emozione, privacy, libero arbitrio che contraddistingue il Grande Fratello di Orwell e lo stato totalitario di Huxley offrono però ancora in minima parte una via di fuga, di reazione anarchica alla violenza livellatrice dello Stato. In 1984 il protagonista Winston Smith può ancora provare almeno a ribellarsi, allontanandosi dai centri abitati e tramando con l’amante lontano dall’occhio onnipresente del Grande Fratello. Questo perché nel mondo immaginato da Orwell i cittadini non sono ancora totalmente “trasparenti”. Essi sono sottomessi a un controllo quasi totale ma non del tutto globale.
La transizione sta per essere attuata ora sotto l’amministrazione democratica di Barack Obama che si avvia alla riconferma nelle Presidenziali del 2012. A dimostrazione che il Presidente americano più che un outsider della politica si è rivelato in linea con gli interessi delle lobby, che non distinguono tra democratici o repubblicani. È la Casta americana che macina provvedimenti per il proprio tornaconto e che sulla propria agenda politica ha l’ennesimo chiodo da piantare nella bara della nostra privacy.

Microchip per tutti

“Se posso mettere un microchip al mio cane per ritrovarlo quando scappa, perché dovrebbe essere illegale fare lo stesso con un messicano?”. La provocazione a dir poco delirante è stata lanciata dal candidato repubblicano al Congresso USA Pat Bertroche. In attesa che la proposta di siglare gli stranieri irregolari o non regolari sul territorio sbarchi anche in terra Padana, l’argomentazione ha suscitato un putiferio in America. Il pensiero è corso subito ai tatuaggi dei deportati nei campi di concentramento nazisti.
Si sbaglierebbe chi ritenesse questo genere di proposta soltanto una provocazione estrema in materia di sicurezza. Il ricorso a microchip sottocutanei per  “mappare”, controllare e, chissà, manipolare a distanza gli individui non interessa soltanto gli stranieri. Le iniziative da stato fascista globale si stanno infatti insinuando in campo medico grazie anche ai democratici. Quale metodo migliore per controllare la popolazione che dotarla di microchip come le bestie dietro motivazioni sanitarie? Violare i diritti civili di stranieri per quanto illegale desterà sempre reazioni contrastanti, anche violente perché i detrattori della proposta faranno appello a concetti quali razzismo, violenza sui più deboli, etc. Ma se si convincesse invece la popolazione della necessità dell’inserimento di chip sottocutanei in ogni membro del Paese per il proprio bene - come nel caso di vaccini forzati per contrastare fantomatiche pandemie – allora si raccoglierebbero minori resistenze. Ci verrà detto che è per il nostro Bene e molti di noi cadranno nella trappola facendosi impiantare i dispositivi sottocutanei, senza riflettere prima sulle conseguenze.

La paura come metodo

Per la costituzione di uno stato totalitario che ceda  progressivamente il passo un nuovo ordine mondiale, il primo passo è manipolare il pensiero, le credenze delle persone, inserendo emozioni di terrore, destabilizzazione, rabbia, ansia, per poi proporre una soluzione alle paure collettive. È il sistema di azione-reazione descritto ampiamente da David Icke nei suoi saggi. Creare un sistema di paura pubblica con l’identificazione di un nemico visibile o invisibile che sia – terroristi, epidemie, crisi finanziarie -  alimentare costantemente queste paure fino al parossismo bombardando le persone con immagini o notizie quotidiane di violenza, scardinando ogni sicurezza per poi costringere i cittadini ad accettare delle limitazioni alla propria privacy come ovvie misure di sicurezza. Una limitazione delle proprie libertà civili. Da qui le ben note norme contenute nel Patriot Act, l’introduzione di telecamere, bodyscanner negli aeroporti o nei luoghi ad alto rischio attacco, satelliti, intercettazioni di conversazioni telefoniche o mail private etc. Un graduale allentamento delle libertà individuali per garantire la sicurezza dal nemico che si aggira tra noi. Un insieme di limitazioni che Obama, lungi dal sopprimere come promesso in campagna elettorale, sta portando avanti seguendo le orme di George W. Bush: con la notizia della “morte” di Osama bin Laden – vera o falsa che sia – gli USA si sono visti “costretti” a incrementare gli investimenti sul fronte Sicurezza. Dal 2001 a oggi la Difesa americana ha stanziato 2 mila miliardi di dollari in programmi di antiterrorismo. Ma anche in Europa siamo mappati, marchiati, monitorati e neanche ce ne rendiamo conto. O forse ci fa comodo non rendercene conto per aggrapparci a quell’idea di sicurezza effimera che ci propinano i governanti. Alle norme di controllo globale per garantire la sicurezza – attraverso l’accrescimento delle paure collettive - si affianca un processo più strisciante che affonda i propri tentacoli in quell’apparato che dovrebbe invece garantire la salute delle persone: la sanità. L’introduzione dei microchip passerà in primis dal campo psichiatrico, dove le vittime sono da sempre le più deboli…

I Verichip per salvarvi la vita

La FDA (Food and Drug Administration) ha infatti concesso il permesso alla vendita dei Verichip, prodotti in Florida dalla Applied Digital Solution, e al loro impiego in campo medico. Il dispositivo, della grandezza ormai di un granello di sabbia, verrebbe inserito sotto la pelle del braccio o della mano con una siringa. Contiene un numero per l’identificazione del paziente. Il portatore del dispositivo, una volta arrivato in ospedale anche in stato incosciente, se dotato di Verichip, sarebbe in grado di trasmettere una cifra legata alla cartella personale. In questo caso il beneficio promesso sarebbe la possibilità di effettuare diagnosi più veloci e la riduzione di rischi legati a somministrazione di farmaci sbagliati qualora vi siano delle intolleranze o allergie. Per favorire l’utilizzo del Verichip negli USA la Applied Digital ha gentilmente promesso gratuitamente a più di 200 ospedali e istituti privati gli scanner per leggere i dispositivi sottocutanei. Lo scenario di orwelliana memoria assume contorni più chiari in vista della Riforma Sanitaria di Obama: se tutti possono accedere alle cure, tutti possono essere altresì curati e sottoposti a trattamenti obbligatori quali vaccini o impianti…

I VeriChip sono già realtà

Vi sembrano teorie fantascientifiche?
Sappiate invece che il VeriChip è già approdato in Messico, dove la società distributrice Solusat ha già impiantato diverse migliaia di pazienti. Il dispositivo è arrivato anche in Europa. In Italia è ancora al vaglio.
Che cosa c’entra Obama con tutto questo?
Dietro l’estensione della riforma sanitaria a tutti i cittadini americani – che come spiego nel mio libro L’altra faccia di Obama avrà come conseguenza primaria l’arricchimento delle società di Assicurazione, non il benessere dei contribuenti - potrebbe esserci una ragione occulta, meno umanitaria del previsto.
La legge di riforma sanitaria introdotta da Obama fa infatti riferimento all’introduzione di un dispositivo di “registro di sistema” di classe 2 che viene descritto come “un dispositivo impiantabile di transponder a radiofrequenza che sia in grado di registrare i crediti, i dati di anamnesi del paziente – standardizzati e con immagini analitiche che permettano la condivisione degli stessi in diversi ambiti – oltre a qualsiasi altro dato ritenuto opportuno dal Segretario”. Insomma, per poter avere un’anamnesi immediata di un paziente, per poter monitorare i senzatetto e i pazienti psichiatrici – e magari gli stranieri – per razionalizzare la sanità, Obama ha pensato bene di inserirlo, anche se per ora non in via obbligatoria, all’interno della riforma. All’approvazione della Food and Drug Administration la percentuale della popolazione favorevole all’impianto del dispositivo, nel 2004, salì dal 9 al 19%. E se il chip venisse promosso, consigliato o addirittura obbligatorio per accedere alle cure statali a quanto salirebbe il consenso?
Se il Verimed nasce sul mercato civile per le sue applicazioni mediche, il Verichip più in generale può essere usato in vari campi della società, sicurezza, finanza, identificazione di emergenza, etc. Il chipping avviene in una ventina di minuti in anestesia locale. Una volta inserito sottopelle, il chip rimane invisibile a occhio nudo. Intanto una piccola quantità di energia in radiofrequenza parte dallo scanner e stimola il dispositivo inattivo che emette il numero di verifica tramite segnali in radiofrequenza. In questo modo il portatore del chip può essere sempre rintracciato, da qui l’idea di inserirlo tra i senzatetto e gli stranieri…
Il sistema di introduzione del chip tra la popolazione di una nazione avverrà infatti con la sua applicazione medica in forma di VeriMed; una volta raccolto il consenso della maggior parte dell’opinione pubblica potrà essere reso obbligatorio come certi vaccini ed esteso ad altre applicazioni: nel caso della riconferma di Obama alla casa Bianca, sembra infatti che il chippaggiodell'intera popolazione americana avverrà obbligatoriamente nel 2013.
Non occorre molta immaginazione per prevedere le conseguenze di tale progetto: una volta marchiati saremmo controllati da uno stato fascista globale, ben oltre l’Occhio elettronico del Grande Fratello, che poteva almeno sfuggire ad alcune zone out della società… Non bastava il controllo attraverso dispositivo GPS dei cellulari o dei navigatori satellitari, delle etichette nei vestiti, delle tracce lasciate da carte di credito, tessere fedeltà, bancomat etc. Con l’introduzione dei chip saremo sempre raggiungibili, controllati. Insomma, trasparenti.

Verso una popolazione di “vetro”

Se in 1984 l’azione sovversiva contro il totalitarismo era ancora possibile anche se ardua, una volta impiantato il chip il controllo sarà globale. Chi è davvero disposto a rinunciare alla propria libertà pur di vivere in una società - forse più ordinata - ma controllata in tutto e per tutto fin nell’intimità, senza possibilità di autodeterminazione, di scelta? La distopia orwelliana è forse vicina più di quanto non si pensi? Il controllo capillare e pervasivo sarebbe completo in caso di chipping di tutta la popolazione: nessuno sfuggirebbe ai Sorveglianti. Ognuno di noi sarebbe un “uomo di vetro”, trasparente, sotto costante controllo, addomesticato. Lo sguardo del Governo ci seguirebbe in ogni attimo della nostra esistenza. L’occhio elettronico del Grande Fratello accompagnerebbe costantemente ogni nostra azione grazie alle frequenze emesse dal chip. E non si può escludere che le sperimentazioni di impulsi a distanza nel campo della guerra – che vedremo più avanti - per modificare il comportamento dei soldati non vengano adottate anche nella vita quotidiana.
La degenerazione della democrazia in totalitarismo sarebbe completa con la realizzazione di un sistema di ingerenza totale nella vita quotidiana dei cittadini: il rischio di una “gogna elettronica” avanzato dal giurista Stefano Rodotà, già presidente della Commissione scientifica dell'Agenzia per i diritti fondamentali dell'Unione Europea, pende davvero sulle nostre teste? Stiamo rinunciando alle nostre libertà individuali per l’illusione di più sicurezza e controllo sulle nostre strade? Dalla videosorveglianza sulle strade, negozi, luoghi pubblici alle banche date che da carte di credito, abbonamenti tv e web registrano ogni nostro consumo, tendenza, interesse. Siamo già controllati, schedati. La ricerca e l’attuazione di un sistema di trasparenza e controllo globale sono valori o rischiano di degenerare in un incubo collettivo? Fino a che punto siamo disposti a sacrificare il diritto alla privacy per l’illusione di sentirci più sicuri?

Una popolazione di ibridi

Con l’aumento degli attentati veri o presunti, del terrore, di stragi o sparizioni di bambini la popolazione mondiale si sentirà obbligata ad accettare l’inserimento dei chip sottocutanei per tutelarsi dalle “atrocità” che ogni giorno si sentono in televisione o ci raccontano i giornali. Con spontaneità l’obbligo ai microchip diventerà globale e la popolazione diventerà infine simile a un gregge schedato di pecore. Chi si rifiuterà di divenire un “ibrido di intelligenza elettronica e anima” - citando il dottor Peter Zhou, creatore del microchip Angelo Digitale - verrà bollato come probabile criminale, avendo sicuramente qualcosa da nascondere. Verrà segnalato alle autorità, costretto a piegarsi o a vivere fuori dalla società.
I VeriChip non sono gli unici dispositivi per ora sul mercato. La Motorola ha prodotto per la Mondex Smartcard dei dispositivi dotati di GPS che i Paesi dell’Unione Europea stanno pensando di adottare per la semplificazione dell’unificazione monetaria. Dall’anamnesi del paziente passiamo così alla giustificazione dell’impianto per i pagamenti! Così come il VeriChip misura 7 mm di lunghezza e 0,0775 di larghezza, contiene un transponder e una batteria a litio ricaricabile tramite la temperatura corporea. La Mondex, che ha acquisito il 51% del pacchetto azionario della Mastercard, ha speso 1,5 milioni di dollari per effettuare studi sul Biochip.
Da queste ricerche sarebbe emerso che i posti più adatti per inserire il dispositivo sarebbero il capo sotto la fronte e nella mano destra. In questo caso la ragione ufficiale per l’impianto sarà la facilitazione del pagamento in sostituzione di denaro corrente o carta di credito, a cui si andrà ad affiancare la procedura di riconoscimento della persona e il ritrovamento di persone scomparse, siano essi bambini oppure criminali… Insomma una carta d’identità elettronica munita di GPS per essere rintracciati ovunque. Ed ecco che il Grande Fratello è realtà! Inoltre per evitare la clonazione dell’impianto o meglio l’estrazione individuale del chip, il dispositivo contiene litio che nell’ipotetico tentativo di estrazione si romperebbe creando una vescica sottocutanea e la dispersione di sostanze chimiche dannose. Oltre, ovviamente, a essere rintracciati immediatamente dai Sorveglianti…

Manipolazione a distanza

Tra i teorici del complotto a insistere sull’ipotesi di un progetto segreto di ricerca sul controllo mentale mediante microchip, a fianco di David Icke si schiera la meno nota dottoressa Rauni-Leena Luukanen-Kilde, ex medico finlandese nota tra gli appassionati di ufologia per i suoi saggi nel campo UFO. La Rauni Kilde sostiene che sia possibile controllare il comportamento delle persone e influenzarne a distanza le azioni medianti l’impianti di microchip nel cervello, simili a quelli che le entità aliene impianterebbero nell’encefalo degli addotti nella zona ipofisaria. Sul giornale Spekula la Rauni Kilde pubblicò un lungo articolo sugli impianti sottocutanei mettendo in guardia gli americani dal pericolo di controllo di massa imminente. Ecco alcuni stralci: “È tecnicamente possibile inserire ad ogni neonato un microchip che potrebbe servire per identificare una persona per il resto della sua vita. Simili piani sono stati discussi segretamente negli Stati Uniti, senza nessuna esposizione delle questioni relative alla privacy […] Gli esseri umani con impianti possono essere seguiti ovunque: le funzioni cerebrali possono essere monitorate a distanza da super computers e persino alterare mediante il cambiamento delle frequenza. Cavie di esperimenti segreti sono stati detenuti, soldati, malati di mente, bambini portatori di handicap, audiolesi, ciechi, omosessuali, donne single, anziani, scolari e qualsiasi gruppo di persone considerato marginale dalle elites di sperimentatori”. La Rauni Kilde cita come esempi di primi esperimenti i dispositivi cerebrali impiantati chirurgicamente nel 1974 nello stato dell’Ohio, ma anche in Svezia a Stoccolma: “Elettrodi cerebrali furono inseriti nei crani di bambini, nel 1946, senza che i genitori ne fossero a conoscenza. Negli anni ’50 e ’60, impianti elettrici furono usati nel tentativo di cambiare il comportamento umano e i suoi atteggiamenti. Influenzare il funzionamento del cervello umano divenne un obiettivo importante dei servizi segreti e militari”. E ancora: “Il sistema elettronico di sorveglianza della NSA può simultaneamente seguire e gestire milioni di persone. Ognuno di noi ha un’unica frequenza di risonanza bioelettrica nel cervello, proprio come abbiamo impronte digitali uniche. Con stimoli cerebrali completamente decodificati dalle frequenze elettromagnetiche, segnali elettromagnetici pulsanti possono essere inviati al cervello creando la voce desiderata ed effetti visivi, perché vengano percepiti dal soggetto prescelto. È una forma di guerra elettronica”. Stando alla teoria della Rauni Kilde sarebbe possibile non solo la costituzione di un esercito composto da cyber soldati da controllare a distanza, ma anche la manipolazione di individui normalissimi che potrebbero essere “accesi” in qualsiasi momento e indotti a credere alla realtà di impulsi elettromagnetici quali allucinazioni visive o uditive creati ad hoc. Allo stesso modo si potrebbe torturare una persona dotata di microchip causandole dolore insopportabile e piegandola alla propria volontà.

Retroingegneria: chi copia chi?

La persona dotata di chip può esser manipolata in molti modi. Usando frequenze diverse, si può modificare la vita emotiva di una persona creando una specie di realtà virtuale – come sembra accada anche nelle abductions - attraverso la stimolazione dell’encefalo: “La si può rendere aggressiva o letargica. La sessualità può venire influenzata artificialmente. I segnali del pensiero e le riflessioni del subconscio possono essere letti, i sogni influenzati e persino indotti, tutto senza che la persona con l’impianto lo sappia o acconsenta”. La somiglianza con i rapimenti alieni pone alcuni quesiti che approfondisco in L’altra faccia di Obama: chi copia chi? I militari terrestri hanno adottato la retroingegneria aliena piegandola ai propri obiettivi, oppure le abductions si riducono per lo più a MILABS, ovvero rapimenti da parte di militari che ricostruiscono scenari virtuali in cui sarebbero entità extraterrestri ad agire sugli addotti? Come se questo scenario non fosse abbastanza agghiacciante, ecco aggiungersi in parallelo all’irradiamento tramite impulsi elettromagnetici, i metodi chimici di controllo delle masse. E qua il pensiero corre alle misteriose scie chimiche di più recente comparsa e agli esperimenti che ufficialmente dovrebbero modificare il clima. Droghe, sostanze chimiche tossiche  e gas da inalazione potrebbero essere diffusi nell’aria o negli acquedotti. Se negli USA il metodo per influenzare la popolazione a scegliere di farsi impiantare un microchip passerà molto probabilmente per la via della riforma sanitaria, in Europa i governi sembrano aver scelto la strada della moneta unica: sostituire il denaro corrente, carte di credito e bancomat con un chip. La crisi, il caos economico non sarebbero altro che scorciatoie per condurre la popolazione il più velocemente possibile verso il controllo globale. “Quando le nostre funzioni cerebrali saranno ormai connesse ai supercomputers, tramite impianti radio e microchips, sarà ormai troppo tardi per protestare. Questa minaccia può essere sconfitta solo istruendo il pubblico” ha avvisato la Rauni Kilde. E con uno scenario del genere meglio essere pronti e passare per pazzi che farsi trovare impreparati, o come diceva Karl Popper, “il prezzo della libertà è la costante vigilanza”.


fonte: https://www.disinformazione.it/

31/08/17

nel deserto che ingoia i suoni

In un angolo di 50 km quadrati del nord del Messico quando finisce l'estate gli esperti della Nasa prendono silenziosamente il posto dei turisti. Sebbene i portavoce dell'Agenzia spaziale lo neghino ed i governatori degli Stati messicani di Durango, Chihuahua e Cohuila se la cavino in genere con una rumorosa risata, il segreto più popolare del Messico è custodito nella «Zona del Silencio», il cui nome figura in bella vista anche sulle più comuni carte geografiche.

A sentire i contadini locali quest'area desertica situata a 150 km a nord della città di Torreon è popolata da spiriti maligni che impediscono da millenni ai suoni di essere ascoltati così come rendono lucertole e serpenti di dimensioni e colori innaturali. 

Avvicinarsi è pericoloso ed è meglio restare alla larga. Entrare per verificarlo è impossibile perché Città del Messico ha dichiarato l'area protetta dal governo federale. Gli unici che hanno possibilità di accedervi sono gli esperti dell' Istituto di studi sul deserto, ufficialmente titolari dell'aera denominata «Reserva de la Biosfera de Mapimi», il cui lavoro resta scientifico tuttavia ignoto ai più.

Fra le voci dei contadini e i dinieghi del governo ciò che spicca sono le iniziative personali come quella dell'ingegnere Harry Augusto de la Pena, docente all'Università Iberoamericana di Torreon, che afferma non solo di conoscere l'impenetrabile segreto ma anche di essere a conoscenza di come la Nasa lo scoprì casualmente...


Tutto sarebbe iniziato nel 1968 quando un missile sperimentale americano - di nome «Athena» - finì fuori rotta andando a cadere nel bel mezzo della «Zona del Silencio». 

«Athena» scomparve dai radar improvvisamente, come avvenuto ad alcune imbarcazioni in navigazione nel Triangolo delle Bermuda. Le ricerche della Nasa per trovarlo per lunghe settimane furono infruttuose e con l'intento di scoprire cosa fosse avvenuto al vettore una squadra di tecnici si recò fisicamente a cercarlo, perlustrando il terreno a partire dalla zona dell'ultima rilevazione radar.

Fu così che la Nasa si rese conto che nelle leggende contadine qualcosa di vero in fondo c'era perché si trattava di un'area completamente magnetizzata nella quale le onde radio non possono diffondersi e quindi qualsiasi cosa che viene seguita da un radar semplicemente scompare.

La rivista «Mexico Desconocido» afferma che quando i tecnici della Nasa arrivarono nella «Zona del Silencio» per portarsi via il missile perduto finirono per interessarsi molto alla composizione del terreno e prima di andarsene presero con loro anche tonnellate di sabbia che da allora sarebbero conservate in una base segreta dell'esercito degli Stati Uniti. «Proprio la radioattività presente in misura di molto superiore al normale - spiega Armin Gomez Barrios, uno studioso che ha dedicato gli ultimi anni a tentare di convincere il governo messicano a togliere il segreto di Stato - è la causa della presenza di serpenti giganti o rocce di colori molto forti, come ad esempio l'azzurro».

Vero o falso che sia De la Pena afferma di essere riuscito a varcare le delimitazioni portandosi dietro contatori geiger che hanno provato come tutti gli strumenti ad alta e bassa frequenza funzionano poco o male a causa della possibile presenza di un vortice elettronico originato dall'esistenza nel sottosuolo della superficie terrestre di una imponente massa di ferro magnetico. Carta geografica alla mano è facile rendersi conto d'altra parte che la «Zona del Silencio» è posizionata fra il 26° ed il 28°parallelo ovvero in quella sezione della Terra nella quale si trovano anche il Potala, la sede storica dei Dalai Lama in Tibet, le piramidi egizie, il centro spaziale di Cape Canaveral ed il Triangolo delle Bermude.


Armin Gomez sostiene che c'è dell'altro: la forte attrazione magnetica esercitata dal «Vertice de Trino», così detto perché compreso fra tre Stati, produrrebbe una emissione di energia capace di diffondersi fino alle più recondite profondità dell'Universo. Proprio riferendosi a questo fenomeno alcuni contadini attribuiscono le frequenti osservazioni di luci nel cielo a veicoli extraterrestri. Ad accrescere il mistero c'è il fatto che un prolungamento della «Zona del Silencio» - ma questa volta non segnata sulle mappe - si troverebbe nella parte più meridionale della Baja California, proprio a ridosso di Cabo San Lucas e San Jose del Cabo, due delle località dove i turisti vengono non solo attirati dalle spiagge desertiche sul Pacifico ma anche per osservare le balene svernano a centinaia nel Mare di Cortez.

Lo stesso aeroporto di Cabo ' San Luca meta dei turisti ogni anno a settembre accoglie gli aerei con a bordo il personale della Nasa che - secondo molteplici testimonianze di tassisti locali - sosta per una decina di giorni negli hotel del posto e si trasferisce nella locale «Zona del Silencio» a bordo di elicotteri con la protezione del governo. A differenza dei 50 km quadrati al confine fra gli Stati di Durango, Chihuahua e Cahuila in questo caso la «Zona del Silencio» non è un deserto ma si sviluppa attorno ad una laguna circondata da montagne per scalare le quali bisogna camminare due giorni. In comune invece c'è la posizione geografica: anche in questo caso l'area di forte magnetismo è situata fra il 26° e 28° parallelo. Ed anche qui gli abitanti locali continuano ad ripetere che la Nasa «può cercare quanto vuole» ma non troverà nulla, anzi rischia molto sfidando gli «spiriti maligni».

Fonte: www.margheritacampaniolo.it

fonte: https://crepanelmuro.blogspot.it/

vaccinazioni obbligatorie: i 171 senatori a favore


di Gianni Lannes

Ecco gli onorevoli che hanno votato a favore del trattamento sanitario obbligatorio vaccinale a neonati, bambini e adolescenti in Italia (in questa lista manca D'anna che pure ha votato a favore, ma è riportato in basso un link con un suo intervento). Ancora non lo sanno ma sono entrati nei libri di storia, perché certi crimini contro l'umanità non vanno mai in prescrizione. Prima o poi saranno arrestati e processati per aver attentato alla vita di esseri umani inermi e sani. Appuntatevi i loro nomi e non dimenticateli. La resa dei conti è vicina: alla repressione segue la ribellione.

 http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Ddliter/votazioni/862_114.htm

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/07/vaccini-il-senato-approva-il-decreto.html 

 http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/07/il-senato-approva-un-vaccino-appena.html

http://nexusedizioni.it/it/CT/vaccini-un-salto-nel-buio-5583

http://nexusedizioni.it/it/CT/vaccini-dai-feti-abortiti-5586

 http://www.quotidianosanita.it/stampa_articolo.php?articolo_id=52857 




fonte: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/

26/08/17

l'assuefazione al peggio!

Venezia: aerosolchemioterapia bellica NATO
di Gianni Lannes

Avete mai pensato alla tragicità dell’indifferenza altrui? Non a caso, da qualche tempo, siamo sottoposti ad un artificiale processo di deterioramento morale e biologico che passa anche attraverso l‘omologazione del pensiero ad un unico parametro. Ognuno ritiene di pensare a se stesso, alla propria sopravvivenza, accettando il susseguirsi di eventi deleteri ma senza reazioni di ribellione. Così l’ordine non viene mai infranto né scalfito dai consumatori, ormai lobotomizzati a dovere e dunque, non più umani, non più soggetti bensì oggetti.
Come dominare il mondo e schiavizzare definitivamente l’umanità? Con una guerra non convenzionale, mandata in onda sotto mentite spoglie dall’alto dei cieli. Un conflitto che agli occhi miopi della gente comune è celato sotto la denominazione fuorviante di catastrofe naturale. Così, in un baleno la colpa passa di mano alla natura, e contro l’equilibrio “naturale” del pianeta Terra nessuno può adirarsi.
Attenzione, non uscite assolutamente di casa stasera: codice blu, intesi? Aerosolchemioterapia in corso. Tranquilli, siete coperti dai vaccini Glaxo, ma per precauzione non varcate la soglia di casa fino alle otto del mattino, perché irroreranno acqua di colonia modello nato. Bombe d’acqua e cicloni si abbatteranno pericolosamente sulle città e sui campi coltivati distruggendo i raccolti.

Di fatto le libertà sono limitate e coloro che manifestano dissenso nei confronti di questa guerra segreta, vengono immediatamente denunciati dai negazionisti venduti al miglior offerente e arrestati. I trasgressori sono puniti con un periodo di detenzione a lungo termine e torture psicologiche. Gli irriducibili al nuovo ordine mondiale li fanno sparire direttamente: un desaparecidos in più o in meno non conta. Le associazioni che organizzano dimostrazioni con conseguenti problemi di ordine pubblico, possono essere sciolte, le loro sedi chiuse per sempre. Inchieste, articoli, libri, film, documentari, spettacoli e rappresentazioni teatrali che sfiorano questo tabù imperante, sono soggetti a censura preventiva. Le pene previste per chi si oppone alla guerra del terzo millennio sono durissime.

fonte: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/