A cura di Don Curzio Nitoglia
COMENIUS, SAINT-YVES E KALERGI
I PADRI DEL “NUOVO DIS-ORDINE EUROPEO”
I
Johann Valentin Andreae e Jan Amos Kominsky detto Comenius
(XVI-XVII secolo)
Kominsky
Comenius (Niwnitz in Moravia 28 marzo 1592 – Amsterdam 15 novembre 1670) ha gettato le fondamenta del “Nuovo dis-Ordine Mondiale”, che deve passare per la distruzione della “Vecchia Europa” ancora troppo ricca di cultura metafisica greca, di filosofia morale romana e di patristica/scolastica cristiana per poter essere trasformata in una “landa deserta”, globalizzata, omologata, impoverita e appiattita sotto la guida degli Stati Uniti d’America.
Egli discendeva da una famiglia della setta protestante anti-trinitaria dei Fratelli Boemi, che nel 1575 prese il nome di Fratelli Moravi (risiedenti nell’attuale Cecoslovacchia) dispersi in seguito in Polonia, poi divenne membro dei Rosacroce (una setta segreta, panteistica di derivazione cabalistica, protestantica e madre della massoneria) si spostò in Germania, in Inghilterra, in Svezia, ritornò in Polonia e finì la sua vita in Olanda ove fu pubblicata la sua Opera Omnia nel 1657 ad Amsterdam, di cui è parte cospicua la Didactica magna composta tra il 1633-38.
Johann Valentin Andreae
Suo padre spirituale fu Johann Valentin Andreae (Herrenberg in Germania 1586 – 1654) uno dei fondatori dei Rosacroce, nato da una famiglia di alchimisti, occultisti, falsi mistici protestanti (Eckhart e Ruysbroeck) specialmente melantoniani, insegnanti all’università di Tubinga.
Nel 1632 Johann Valentin Andreae ammalato e stanco elesse Comenius come suo successore nell’opera di espansione della sinarchia mondialista anti-cattolica romana.
Infatti Comenio voleva unificare a livello mondiale l’istruzione scolastica; coordinare i governi nazionali in una istituzione super-nazionale; riunire pan-ecumenicamente le chiese cristiane e le religioni a-cristiane all’insegna di un “cristianesimo” (di nome) pluralista, relativista, tollerante e modernistico. In breve voleva la realizzazione del piano giudaico/massonico del dominio universale mediante l’edificazione di una Repubblica e un Tempio Universali.
Infatti Comenio voleva unificare a livello mondiale l’istruzione scolastica; coordinare i governi nazionali in una istituzione super-nazionale; riunire pan-ecumenicamente le chiese cristiane e le religioni a-cristiane all’insegna di un “cristianesimo” (di nome) pluralista, relativista, tollerante e modernistico. In breve voleva la realizzazione del piano giudaico/massonico del dominio universale mediante l’edificazione di una Repubblica e un Tempio Universali.
Comenius nel suo scritto Consultatio de rerum humanarum emendazione, pars VI, Panorthosia (Amsterdam, 1644) – in cui si rifà all’opera del suo maestro J. V. Andreae, Descriptio de republica cosmopolita del 1619 – perfezionato dal suo ultimo libro Lux ex tenebris (Amsterdam, 1657), annunzia chiaramente il piano sinarchico della distruzione della Chiesa romana e del Papato ad opera dei popoli nordici, ossia luterani e di quelli islamici ottomani, passando prima attraverso la dissoluzione del S. Impero Romano Austriaco (v. 1a guerra mondiale) per giungere al Nuovo Ordine Mondiale: ordo a caos, oppure lux ex tenebris, come dicono i massoni.
Purtroppo il piano delle setta comeniana è penetrato nel Santuario e nelle menti degli uomini della Chiesa romana con il Concilio Vaticano II e con il post-concilio. Infatti il 16 aprile 1993 il Pontificio Consiglio della Cultura, durante un simposio internazionale intitolato “L’eredità di Comenius, bilancio di un centenario”, per bocca del suo Presidente il cardinal Paul Pouppard dichiarò: “Comenius è stato il pioniere di una nuova educazione dell’uomo per l’uomo” (Esprit et Vie, 13 maggio 1993).
Purtroppo con il Pontificato di Francesco I (2013) il male si è aggravato notevolmente e si fanno ogni dì proclami pastorali da parte del Papa (come dottore privato) e delle Conferenza Episcopale Italiana (v. le esternazioni di monsignor Galantino e del cardinal Bagnasco dell’agosto 2015) non solo per l’accoglienza dell’immigrazione di massa dei musulmani che vengono dall’Africa, ma anche della loro integrazione, ossia della nostra omologazione ai loro costumi, come vedremo oltre.
II
Saint-Yves d’Alveydre (XIX secolo)
Alexandre Saint-Yves d’Alveydre (Parigi 1842 – Versailles 1909) è stato il grande iniziato e continuatore del piano sinarchico rosacrociano e comeniano.
Figlio di un medico, venne nominato marchese nel 1880 dopo aver sposato nel 1870 la contessa Keller di origine triestina e israelita e poté, così, conoscere la noblèsse di tutta Europa. Egli più che un filosofo è un depositario, continuatore e volgarizzatore delle dottrine comeniane.
Ebbe, tuttavia, l’intuizione di esprimere esplicitamente e con maggior insistenza il ruolo predominante che avrebbe dovuto svolgere Israele nella costruzione del futuro Nuovo Ordine Mondiale. Scrisse, infatti, un libro titolato Mission des Juifs nel 1882 (Paris, Calmann-Lévy, 1884; II ed. Paris, Editions Traditionelles, 1990, 2 voll.).
Inoltre progettò di allargare la sinarchia dall’Europa (con Londra, Parigi e Bruxelles come capitali) al Mondo intero, tramite la formazione di una Unione Europea con un Supergoverno transnazionale che unisse le varie chiese cristiane (tranne quella romana) in vista di una comunità economico/finanziaria dominata dal denaro delle grandi banche. In breve occorreva formare al di sopra delle Nazioni e delle Patrie un governo tecnico, di scienziati e di professori, di banchieri e di economisti e al di sopra della Chiesa romana un consiglio federale o democratico delle varie chiese nazionali dominate dalla Superchiesa, o meglio Controchiesa, la massoneria.
III
Richard Nikolaus Coudenhove-Kalergi (XX secolo)
Nel Novecento tutto era pronto per rendere oramai pubblico l’antico piano segreto di Andreae e Comenius, ripreso da Saint-Yves nell’Ottocento. E fu Richard Nikolaus Coudenhove-Kalergi (Tokio 1894 – Vienna 1972) a realizzarlo ai nostri giorni.
Kalergi, nato a Tokio ove suo padre era ambasciatore ed aveva sposato una principessa giapponese, fondò a Vienna (ove visse pur essendo cittadino francese) nel 1922 il “Movimento Paneuropeo”. Egli si era laureato in filosofia a Vienna nel 1917, si era sposato nel medesimo anno con una famosa attrice di teatro (Ida Roland) di origini israelitiche ed aveva cominciato ad interessarsi al progetto del Mondialismo e della Globalizzazione a guida Statunitense sin dal 1919.
Occorreva innanzitutto partire dalla Vecchia Europa per farne una Nuova Europa Unita, la Paneuropa o la Magna Europa (come dicono oggi i teoconservatori italiani). Nel 1923 uscì il suo libro principale in cui esponeva il cosiddetto “Piano Kalergi”, che in realtà era quello dei Rosacroce e della giudeo/massoneria, intitolato Paneuropa (Vienna, Edizioni Paneuropa, 1923). A questo volume ne seguirono altri, che sostanzialmente ripetono lo stesso tema apportandovi delle modifiche e novità accidentali dovute all’evolversi dei tempi (R. Ch. Kalergi, J’ai choisì l’Europe, Paris, Plon, 1952; Id., Storia di Paneuropa, Milano, Edizioni Milano Nuova, s. d.). Nel 1947 fondò l’Unione Parlamentare Europea.
L’inizio della realizzazione del piano Kalergi (1914-1946)
Molte furono le personalità della stampa, dell’alta finanza e della politica europea e mondiale che aderirono al Movimento Paneuropa con sede a Vienna: i maggiori quotidiani statunitensi: New York Times e New York Herald Tribune; Winston Churchill (1874-1965) più volte Ministro dal 1908 al 1922, Primo Ministro dell’Inghilterra dal 1940 al 1945 e dal 1951 al 1955; Hjalmar Schacht (1877-1970) Presidente della banca Tedesca; Konrad Adenauer (1876-1967) fondatore della Democrazia Cristiana Tedesca e Cancelliere della Repubblica Federale Tedesca dal 1949 al 1963; Robert Schumann (1886-1963) Primo Ministro francese dal 1947 al 1948 e fondatore della Democrazia Cristiana francese; Alcide De Gasperi (1881-1954), Segretario del Partito Popolare Italiano dal 1923 al 1925, poi Segretario della Democrazia Cristiana d’Italia dal 1944 al 1946, Primo Ministro dal 1945 al 1953, firmò il Trattato o il Diktat di Pace con gli Alleati nel 1947, fortemente criticato persino da Benedetto Croce; John Foster Dulles (1888-1959) Segretario di Stato degli Usa dal 1953 al 1959 sotto la presidenza Eisenhower; Edvard Benes (1884-1948) Ministro degli esteri della Repubblica Cecoslovacca dal 1918 al 1935, poi Presidente della Repubblica dal 1935 al 1938 e dal 1946 al 1948; Edouard Herriot (1872-1957) Primo Ministro della Francia dal 1924 al 1925 e nel 1932; Sigmund Freud (1856-1939) il fondatore della Psicoanalisi; Francesco Nitti (1868-1953) Primo Ministro dal 1919 al 1920; Benedetto Croce filosofo liberale, immanentista e Ministro del governo Badoglio di Salerno dal 1943 al 1945, deputato del Partito Liberale Italiano dal 1946 al 1948 (1866-1952).
Ultimi “dettagli” del piano Kalergi
Il Piano Kalergi consiste essenzialmente nella distruzione totale della Vecchia Europa, iniziata con la prima guerra mondiale, seguitata con la seconda e terminata con l’Europa Unita (2000) di Bruxelles e l’invasione di massa di milioni di musulmani provenienti dall’Africa (2015).
Kalergi aveva scritto che occorreva mischiare i popoli e le etnie europee con quelle asiatico/slave (ciò è avvenuto nel 1990 sotto il pontificato di Giovanni Paolo II) e africane ( e nel 2013-15 sotto Francesco I).
Il kalergiano ex Direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) G. Brock Chisholm ha dichiarato: “tutti dovranno praticare la limitazione delle nascite e i matrimoni misti in vista di creare una sola razza in un mondo unificato e dipendente da un’autorità centrale” (USA Magazine, 12 agosto 1955).
Le invasioni della Vecchia Europa da parte dei popoli dell’Est, degli slavi, degli asiatici e dei musulmani africani non è un fenomeno spontaneo, ma era stata progettata da Kalergi ed è stata realizzata dai «Padri fondatori» dell’Europa Unita (1945-1989) e poi ultimata dai «figli “deficienti”» dell’Europa oramai distrutta (1990-2015) con l’avallo degli uomini di Chiesa, che dal Vaticano II in poi hanno sposato la filosofia della modernità. Non si possono tacere gli appoggi e le aperture di Giovanni XXIII e Paolo VI al Rotary, alla Massoneria, al Bené Berith, all’Onu e l’attivazione pratica di Giovanni Paolo II e Francesco I a favore dell’invasione di massa dell’Italia e della Vecchia Europa occidentale a partire dell’Est e dal Continente nero. Contra factum non valet argumentum. È triste doverlo ammettere ma è così e per il principio evidente di non-contraddizione non lo si può negare. La Repubblica e il Tempio Universali hanno agito di pari passo come aveva progettato l’Alta Vendita: “la Rivoluzione in cappa e tiara, fatta dal clero sotto un Papa secondo i nostri bisogni”.
Il termine della realizzazione del piano Kalergi
Nel 2010 il Cancelliere Federale tedesco Angela Merkel è stato insignito del Premio Kalergi, nel 2012 il premio è toccato al Presidente del Consiglio Europeo Herman van Rompuy. Oramai il piano non è più segreto e i suoi esecutori sono premiati pubblicamente.
Assistiamo, perciò, umanamente impotenti all’invasione finale dell’Italia e dell’Europa ultimamente anche da parte della manovalanza dell’Isis, benedetta dai politici (tranne poche eccezioni), dagli intellettuali politicamente corretti, dai giornalisti di regime e soprattutto dagli uomini di Chiesa teologicamente corretti, anche qui con poche e rare eccezioni.
Conclusione
Come andrà a finire? Come in Siria, in Tunisia, in Libia. Solo il sangue dei martiri potrà cancellare questo delirio collettivo.
Noi, tuttavia, dobbiamo far quel che umanamente possiamo per impedire che ciò avvenga, ma soprattutto dobbiamo confidare nell’aiuto del Signore data l’imparità delle forze in campo, tenendo conto del cedimento e dell’arrendevolezza degli europei e dei loro capi nel subire o, addirittura, nel desiderare questo stato di cose: l’entrata del “cavallo di Troia” nella nostra terra coll’aggravante che ora Ulisse e i suoi soldati non sono nascosti nel ventre del cavallo, ma sono ben visibili a bordo degli scafi che noi andiamo a trainare e far attraccare sulle nostre coste e che i pochi Laoconte attuali sono derisi mentre ieri non erano presi in considerazione.
È pazzesco, ma è così. “C’è molta logica in questa follia” direbbe Shakespeare.
D’altronde un mondo che inizia con la folle affermazione di grandi filosofi secondo cui il pensiero crea la realtà (Cartesio, Kant, Hegel) non può non terminare nel delirio suicidario nichilistico (Nietzsche, Freud, Adorno, Marcuse, Sartre e sessantottini).
D’altronde un mondo che inizia con la folle affermazione di grandi filosofi secondo cui il pensiero crea la realtà (Cartesio, Kant, Hegel) non può non terminare nel delirio suicidario nichilistico (Nietzsche, Freud, Adorno, Marcuse, Sartre e sessantottini).
Stiamo raccogliendo ciò che abbiamo seminato. Ora “chi semina vento raccoglie tempesta”. Quindi prepariamoci ad un terribile tsunami, un “Diluvio di fuoco” (S. Luigi Grignion de Montfort).
Più attuale che mai, in questi tristissimi frangenti, risuona alle nostre orecchie questa bella preghiera del cardinal Alfredo Ottaviani:
“Maria ai nostri tempi: la Società moderna è travagliata da una febbre di rinnovamento che fa paura ed è infestata da uomini che si prevalgono di tanta nostra sofferenza per costruirvi l’impero dei loro arbìtri, la tirannide dei loro vizi, il nido delle lussurie e delle rapine.Mai il male ha assunto caratteristiche tanto vaste e apocalittiche, mai abbiamo conosciuto altrettanto pericolo. Da un’ora all’altra noi possiamo perdere non la vita soltanto, ma tutta la civiltà e ogni speranza.Sembra che anche a noi il Signore dica ‘non è ancor giunta la mia ora ’, ma l’Immacolata, la Madre di Dio, la Vergine che è l’immagine e la tutela della Chiesa, Essa ci ha dato, già a Cana, la prova di saper e poter ottenere l’anticipo dell’ora di Dio.E noi abbiamo bisogno che quest’ora venga presto, venga anticipata, venga resa immediata, poiché quasi potremmo dire: ‘O Madre, noi non ne possiamo più! ’.Per i nostri peccati noi meritiamo gli ultimi eccidi, le più spietate esecuzioni. Noi abbiamo cacciato il suo Figlio dalle scuole e dalle officine, dai campi e dalle città, dalle vie e dalle case. L’abbiam cacciato dalle stesse chiese, abbiamo preferito Barabba.È veramente l’ora di Barabba […]. Con tutto ciò, fiduciosi in Maria, sentiamo che è l’ora di Gesù, l’ora della redenzione […]. Dica Maria, come a Cana: ‘Non hanno più vino ’; e lo dica con la stessa potenza d’intercessione e, se Egli esita, se si nega, vinca le sue esitazioni come vince, per materna pietà, le nostre indegnità.Sia Madre pietosa a noi, Madre imperiosa a Lui. Acceleri l’ora sua, che è l’ora nostra. Non ne possiamo più, o Maria.L’umana generazione perisce, se tu non ti muovi. Parla per noi, o silenziosa, parla per noi, o Maria! ” .
d. Curzio Nitoglia doncurzionitoglia.net
http://antimassoneria.altervista.org/kalergi-comenius-e-saint-yves-i-padri-del-nuovo-dis-ordine-europeo/
fonte: https://alfredodecclesia.blogspot.it
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