03/04/15

i Savoia



Casa Savoia è una delle più antiche dinastie reali europee attestata sin dalla fine del X secolo nel territorio del Regno di Borgogna, dove venne infeudata della Contea di Savoia, elevata poi a Ducato nel XV secolo. Nello stesso secolo, estintasi la linea legittima dei Lusignano, ottenne la Corona titolare dei regni crociati di Cipro, Gerusalemme e Armenia, con il conseguente aumento di prestigio presso le corti europee.

Nel XVI secolo circa spostò i suoi interessi territoriali ed economici dalle regioni alpine verso la penisola italiana (come testimoniato dallo spostamento della capitale del ducato da Chambéry a Torino nel 1563). Agli inizi del XVIII secolo, a conclusione della guerra di successione spagnola, ottenne l'effettiva dignità regia, dapprima sul Regno di Sicilia (1713), dopo pochi anni (1720) scambiato con quello di Sardegna.

Nel XIX secolo si pose a capo del movimento di unificazione nazionale italiano, che condusse alla proclamazione del Regno d'Italia il 17 marzo 1861. Da questa data, fino al cambiamento istituzionale nel giugno del 1946 con l'esilio, la storia della Casa si confonde con quella d'Italia.

Inoltre, dal 1870 al 1873 il duca Amedeo di Savoia-Aosta fu Re di Spagna col nome di Amedeo I di Spagna.

Durante il regime totalitario di Benito Mussolini, la dinastia ottenne formalmente con Vittorio Emanuele III le corone di Etiopia (1936) ed Albania (1939) in unione personale, mentre nel 1941, col Duca Aimone di Savoia-Aosta, anche la corona di Croazia. Questi ultimi titoli vennero tuttavia persi definitivamente nel 1945, a causa della sconfitta subita nella seconda guerra mondiale.

Le origini

I pochi documenti che riguardano le origini di Casa Savoia sono soggetti a varie interpretazioni e dall'epoca di Amedeo VIII (XV secolo), fino al XIX secolo vennero sempre escogitati criteri di giustificazione di tipo politico, con l'avallo di genealogisti compiacenti. In un primo tempo fu necessario giustificare il titolo ducale ottenuto appunto da Amedeo VIII nel 1416: si trovò quindi uno scrittore - il cronista medioevale Jean d'Ormeville, vissuto nel XV secolo - che fece discendere la casa di Savoia dall'imperatore Ottone II di Sassonia.

Nel secolo successivo, invece, gli interessi politici della dinastia erano collegati alla sua posizione in seno all'impero e si trovarono altri studiosi (G. Botero, G. Monod e soprattutto Guichenon) che, pur mantenendo la tradizione sassone, fecero risalire le origini della famiglia addirittura a Vitichindo, lo strenuo difensore dell'indipendenza dei Sassoni contro Carlo Magno.

Più tardi, orientatasi la politica sabauda verso l'Italia, si ebbe interesse a dimostrare l'origine italiana della casa sabauda; per questo diversi studiosi (G. F. Napione nel XVIII secolo, Luigi Cibrario nel XIX secolo e altri) volsero le loro attenzioni all'ultimo sovrano del regno italico dell'alto Medioevo e, sia pure con soluzioni varianti nei dettagli, ne trovarono il capostipite in Berengario II d'Ivrea. Questi era stato deposto da Ottone I nel 961, pertanto era vittima di quella famiglia da cui un tempo i Savoia credevano o volevano discendere. Una soluzione locale, borgognona, ideata da Domenico Carutti nel XIX secolo e fondata sull'esistenza di un paio di Amedeo e di Umberto, è altrettanto ipotetica.

Nel XX secolo l'origine fu invece ricercata o nella dinastia provenzale collegata a un carolingio (C. W. Previté Orton, Baudi di Vesme, F. Gabotto e altri) o a una famiglia del Viennese discendente, per linea femminile, da Lotario II di Lotaringia, anche lui un carolingio (G. de Manteyer).

Conti di Savoia

Queste presunte origini sono state oggi respinte dai più importanti studiosi (F. Cognasso, Maria José del Belgio, consorte di Umberto II) come pure congetture. L'unico punto sicuro di partenza della dinastia è il conte Umberto I Biancamano (m. 1048), che, già signore delle contee di Savoia (1003), di Belley, Sion e Aosta, al disgregarsi del regno di Borgogna (1032) si schierò dalla parte di Corrado II ottenendone in premio la contea di Moriana in Val d'Isère ed il Chiablese (ca. 1034).

A lui succedettero i figli Amedeo I detto Coda (m. ca. 1051) e Oddone (morto nel 1060, è il capostipite dei Savoia in Italia) che, sposando Adelaide di Susa, figlia ed erede di Olderico Manfredi II - signore di Torino, Susa, Ivrea, Pinerolo e Caraglio - ingrandì notevolmente i suoi domini in Piemonte. Da lui nacquero Berta (1051-1087) e Adelaide (m. 1079), future mogli rispettivamente di Enrico IV e di Rodolfo di Svevia, e i successori Pietro I (ca. 1048-1078) e Amedeo II (m. 1080) che esercitarono però un potere più che altro nominale, giacché l'effettivo governo dello Stato rimase nelle salde mani di Adelaide fino alla sua morte.

La Corona passò quindi in linea diretta maschile a:

Umberto II il Rinforzato (m. 1103) che si vide usurpare molti dei territori piemontesi da ribelli e pretendenti all'eredità di Adelaide;

Amedeo III (ca. 1094 - 1148), la cui sorella Adelaide (1092 - 1154) sposò nel 1115 il re di Francia Luigi il Grosso e la cui figlia Matilde (o Mafalda; m. 1158) andò in moglie ad Alfonso I del Portogallo (ca. 1146;

Umberto III il Beato (1136 - 1189), fieramente avverso al Barbarossa e per questo messo al bando dell'Impero

infine a Tommaso I (1178 - 1233) che, nominato vicario imperiale da Federico II (1225), iniziò a ristabilire i domini della casata in Piemonte e ampliò i possessi d'Oltralpe.

Alla morte di Tommaso I gli antagonismi da tempo serpeggianti tra i membri della famiglia portarono (1233) alla divisione dei possedimenti tra Amedeo IV (ca. 1197 - 1253) - che mantenne, oltre al dominio diretto sui beni d'Oltralpe, la superiorità feudale e il titolo di conte di Savoia - e Tommaso II, suo fratello, che ricevette dal primo le terre d'Italia da Avigliana in giù e assunse il titolo di principe di Piemonte.

Ad Amedeo IV, la cui figlia primogenita Beatrice (m. ante 1259) aveva sposato nel 1247 Manfredi di Hohenstaufen poi re di Sicilia, succedette Bonifacio (1244 - 1263), sotto reggenza della madre Cecilia del Balzo sino al 1259; alla sua morte gli subentrò (contro la volontà del padre che aveva stabilito gli succedesse Tommaso II, figlio primogenito di Tommaso I) prima lo zio Pietro II detto il Piccolo Carlo Magno (1203 - 1268) e poi Filippo I (1207 - 1285), fratello del precedente.

Dopo di lui salì al trono nel 1285 Amedeo V il Grande, (1252/53 - 1323), figlio secondogenito di Tommaso II, ma le opposizioni dei parenti a lui contrari vennero sopite soltanto in seguito a una decisione arbitrale del 1285 che portò a un'ulteriore divisione dei beni della casa. In base ad essa ad Amedeo V e ai suoi discendenti maschi venne infatti riconosciuta la contea di Savoia e la superiorità feudale su ogni ramo della famiglia; il paese di Vaud venne assegnato al fratello di Amedeo, Ludovico I (1250 - 1302), che diede in tal modo origine alla linea dei Savoia-Vaud - estintasi poi nel 1359 quando Caterina (m. 1373), figlia di Ludovico II (ca. 1269- 1348), cedette per denaro i suoi possessi ad Amedeo VI -, e una parte del Piemonte (gli altri due terzi rimasero nominalmente ad Amedeo V) venne confermata al nipote di Tommaso II, Filippo I (1274 - 1334), iniziatore della linea che fu detta dei Savoia-Acaia in seguito al suo matrimonio (1301) con Isabella di Villehardouin erede del Principato d'Acaia.

Ad Amedeo V succedettero i due figli maschi: prima Edoardo il Liberale (1284 - 1329) e poi Aimone il Pacifico (1291 - 1343), mentre una delle loro sorelle, Anna, nel 1326 andò in moglie ad Andronico III Paleologo imperatore bizantino.

Dopo Aimone, la cui secondogenita Bianca nel 1350 sposò Galeazzo II Visconti, salì al potere nel 1343 Amedeo VI detto il Conte Verde (1334 - 1383), marito di Bona di Borbone e abile politico che nel 1359 riuscì a riannettere alla Corona le terre di Vaud.

Duchi di Savoia

A lui succedettero in linea diretta Amedeo VII detto il Conte Rosso (1360 - 1391), la cui tragica morte determinò violente lotte tra la madre e la moglie Bona di Berry; Amedeo VIII detto il Pacifico (1383 - 1451), che unì definitivamente il Piemonte ai domini aviti dopo l'estinzione del ramo di Acaia (1418) e assunse per primo il titolo di Duca di Savoia (1416); Ludovico (1413 - 1465), luogotenente per conto del padre dal 1434 e vano pretendente alla successione di Filippo Maria Visconti che nel 1428 aveva sposato sua sorella Maria (1411 - 1469); Amedeo IX il Beato (1435 - 1472), una sorella del quale, Carlotta (1445 - 1483), sposò nel 1451 il delfino di Francia, il futuro re Luigi XI; e infine Filiberto I il Cacciatore (1465 - 1482) sotto reggenza della madre Iolanda di Valois, sorella di Luigi XI; questi fu continuamente insidiato dai parenti che si impadronirono a più riprese delle sue terre.

A Filiberto subentrò il fratello Carlo I il Guerriero (1468 - 1490) che nel 1485 assunse anche il titolo di re di Cipro e di Gerusalemme cedutogli da Carlotta di Lusignano moglie del fratello di Amedeo IX, Ludovico di Savoia.

A lui succedette Carlo Giovanni Amedeo (1489 - 1496) che, morto ancora bambino, lasciò il ducato al prozio, conte di Bresse, Filippo II il Senza Terra (1443 - 1497), cui seguirono i figli Filiberto II il Bello (1480 - 1504) che lasciò l'amministrazione dello Stato al fratellastro Renato detto il Gran Bastardo e Carlo III il Buono (1486 - 1553) che perse quasi tutti i suoi possessi durante le guerre tra Francia e Spagna.

Uno dei fratelli di quest'ultimo, Filippo (1490 - 1533), venne investito da Francesco I di Francia del ducato di Nemours (1528) e diede inizio al ramo dei Savoia-Nemours, che fu reso illustre da Giacomo e da Enrico e che si estinse nel 1659 con suo nipote Enrico (1625 - 1659).

A Carlo II succedette il figlio Emanuele Filiberto detto Testa di Ferro (1528 - 1580), marito di Margherita di Valois e restauratore dello Stato sabaudo. Dopo la sua morte ebbe il ducato dal 1580 il figlio Carlo Emanuele I (1562 - 1630) da cui nacquero, tra gli altri, Emanuele Filippo (1586 - 1605), morto precocemente; Vittorio Amedeo I (1587 - 1637), suo successore dal 1630; Filiberto (1588-1624), valoroso generale al servizio della Spagna, che nel 1614 sventò il tentativo di sbarco in Sicilia dei Turchi; Maurizio, cardinale; e Tommaso Francesco, iniziatore delle linee dei Savoia-Carignano e Savoia-Soissons.

Alla morte di Vittorio Amedeo I, che lasciò lo Stato praticamente vassallo di Luigi XIII, tenne la reggenza la vedova Cristina di Borbone-Francia detta Madama reale, che dovette combattere accanitamente con Maurizio e Tommaso Francesco per conservare la Corona ai figli Francesco Giacinto (1632 - 1638) e Carlo Emanuele II (1634 - 1675).

Re di Sicilia

I Savoia agognavano da tempo al titolo regio. Anche se dalla fine del XV secolo rivendicavano la Corona di Cipro, Gerusalemme e Armenia, avendo formalmente ereditato questi domini dalla Casa di Lusignano, l'effettiva occasione per trasformare il Ducato in Regno si presentò soltanto con Vittorio Amedeo II (1666 - 1732), figlio e successore di Carlo Emanuele II, il quale, attraverso la partecipazione alla guerra di successione spagnola rafforzò i suoi domini.

Nel 1713 così Filippo V di Spagna (Filippo IV di Sicilia) cedette il regno di Sicilia al duca di Savoia Vittorio Amedeo II. Il 27 luglio, Vittorio Amedeo II, in procinto di partire per la Sicilia, nominò suo figlio Carlo Emanuele, principe del Piemonte, luogotenente degli Stati di terraferma; ma il ragazzo non aveva che sedici anni e fu dunque assistito da un Consiglio di Reggenza. Il 23 ottobre il nuovo re arrivò a Palermo, e il 24 dicembre, dopo una sontuosa cerimonia nella Cattedrale di Palermo, Vittorio Amedeo II e la moglie Anna Maria di Orléans ricevettero la corona di re di Sicilia. Restarono in Sicilia fino al 7 settembre 1714 e poi tornarono a Torino. Da Vienna intanto arrivò la proposta di aderire alla ormai siglata Quadruplice Alleanza in cambio del titolo di Re di Sardegna. Con la Convenzione del 29 dicembre 1718 scambiò così la Sicilia con la Sardegna.

Re di Sardegna

Dovette attendere il 1720 perché l'erede di Casa Savoia potesse prendere possesso dell'isola e venire incoronato Re di Sardegna. Tuttavia la capitale dei possedimenti della casata rimase Torino e il baricentro dello stato in Piemonte.

Vittorio Amedeo adottò anche per Casa Savoia il motto FERT. In seguito alla sua abdicazione, nel 1730 gli succedette sul trono Carlo Emanuele III (1701 - 1773), il quale allargò i confini dello Stato sino al Ticino e le cui sorelle Adelaide (1685 - 1712) e Maria Luisa Gabriella (1688 - 1714) sposarono rispettivamente Luigi, duca di Borgogna (1697) e Filippo V re di Spagna (1701).

Al nuovo re, dal 1773 Vittorio Amedeo III (1726 - 1796), che fu battuto da Napoleone e dovette assoggettarsi all'umiliante Armistizio di Cherasco, subentrarono poi l'uno dopo l'altro i figli Carlo Emanuele IV (1751 - 1819), privato di tutti i possessi eccetto la Sardegna, Vittorio Emanuele I (1759 - 1824), costretto ad abdicare dai moti rivoluzionari liberali nel 1821, e Carlo Felice (1756 - 1831) regnante dal 1821, ultimo sovrano del ramo diretto.

Le principesse di questo periodo, invece, si segnalarono per illustri matrimoni. Tra le figlie di Vittorio Amedeo III, infatti, Maria Giuseppina (1753 - 1810) sposò (1771) il conte di Provenza, poi re di Francia col nome di Luigi XVIII, e Maria Teresa (1756 - 1805) andò in moglie (1773) al conte di Artois poi Carlo X; mentre le figlie di Vittorio Emanuele I, Maria Beatrice Vittoria (1792 - 1840), Maria Anna (1803 - 1884) e Maria Cristina (1812 - 1836) sposarono rispettivamente Francesco IV duca di Modena (1812), Ferdinando I imperatore d'Austria (1831) e Ferdinando II di Borbone re delle due Sicilie (1832). L'ultimogenita, Maria Teresa, sposò Carlo II duca di Lucca e poi di Parma.

Dopo la morte di Carlo Felice che, come s'è accennato, non lasciò discendenza, la successione al trono passò alla linea laterale più prossima e cioè a quella dei Carignano rappresentata da Carlo Alberto (1798-1849) che abdicò dopo la prima guerra d'indipendenza contro l'Austria, mentre sua sorella Maria Elisabetta (1800-1856) aveva sposato nel 1820 l'arciduca Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena viceré del Lombardo-Veneto.

L'unità italiana ed il Re d'Italia

A Carlo Alberto di Savoia seguirono in linea diretta:

Vittorio Emanuele II (1820-1878), sposato con la principessa Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena, solo re di Sardegna fino al 1861 e da quell'anno anche primo re dell'Italia unita; da cui nacque:

Umberto I (1844-1900), la cui sorella Clotilde, contessa di Moncalieri, sposò (1859) Napoleone Girolamo Bonaparte e il cui fratello Amedeo Ferdinando Maria (1845-1890), prendendo in moglie Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna (1867), diede origine al ramo dei Savoia-Aosta e fu anche re di Spagna (1870-1873), l'altra sorella Maria Pia sposò il re del Portogallo Luigi I; sposato con la principessa Margherita di Savoia-Genova; da cui nacque:

Vittorio Emanuele III (1869-1947), re d'Italia (1900-1946), imperatore d'Etiopia (1936-1945) e re d'Albania (1939-1945), sposato con la principessa Elena del Montenegro, da cui nacquero:

Iolanda (1901-1988), sposata col conte Giorgio Carlo Calvi di Bergolo,

Mafalda (1902-1944), sposata col principe Filippo d'Assia,

Umberto II (1904-1983), luogotenente del regno dal 5 giugno 1944 al 9 maggio 1946, ultimo re d'Italia dal 9 maggio al 18 giugno 1946, sposato con Maria José del Belgio (1906-2001)

Giovanna (1907-2000), sposata con lo zar di Bulgaria Boris III,

Maria (1914-2001), sposata col principe Luigi di Borbone-Parma.

Dopo la nascita della Repubblica Italiana

Da Umberto II e Maria José nacquero:

Maria Pia (n. 1934), sposata con Alessandro Karađorđević e madre di Dimitri e Michele (1958) e di Elena e Sergio (1963); con secondo matrimonio ha sposato il principe Michele di Borbone-Parma;

Vittorio Emanuele (n. 1937), sposato con Marina Ricolfi Doria e padre di:

Emanuele Filiberto (n. 1972), sposato con Clotilde Courau e padre di Vittoria (2003) e Luisa (2006);

Maria Gabriella (n. 1940), sposata con il finanziere Robert de Balkany e madre di Maria Elisabetta;

Maria Beatrice (n. 1943), sposata con il diplomatico messicano Luis Reyna e madre di Raffaello (1971 - 1994) e Asaea (1973).

Altri rami

Oltre alle linee già ricordate dei Savoia-Acaia, dei Savoia-Vaud e dei Savoia-Nemours vanno ricordati altri rami importanti della famiglia. Dal citato Tommaso Francesco (1595-1656), figlio di Carlo Emanuele I e fratello di Vittorio Amedeo I, discese il ramo dei principi di Carignano e quello dei conti di Soissons. Il primo ebbe origine da Emanuele Filiberto (1628-1709) e attraverso Vittorio Amedeo I (1690-1741), Luigi Vittorio (1721-1778), Vittorio Amedeo (1743-1780), Carlo Emanuele e Carlo Alberto (1798-1849), giunse con Vittorio Emanuele II (1820-1878) e i suoi discendenti alla Corona d'Italia; il secondo, invece, iniziatosi con Eugenio Maurizio (1634-1673) fratello di Emanuele Filiberto e reso illustre da Eugenio di Savoia il Gran Capitano, famoso generale al servizio dell'impero, si estinse con Eugenio Giovanni Francesco (1714-1734), figlio di Emanuele Tommaso (1687-1729) nipote ex patre del predetto Eugenio Maurizio; da Eugenio Ilarione (1753-1785) conte di Villafranca, secondogenito del predetto Luigi Vittorio di Carignano, ebbe inoltre origine un ulteriore ramo, quello dei Savoia-Villafranca al quale appartenne il nipote Eugenio (1816-1888), che fu comandante generale della marina da guerra sarda e luogotenente generale del Regno di Sardegna durante le tre guerre di indipendenza.

Savoia-Genova

Da Ferdinando di Savoia, secondogenito di Carlo Alberto, padre di Margherita (1851-1926), prima regina d'Italia, e padre di Tommaso di Savoia-Genova, secondo duca di Genova (1854-1931), ebbe origine la linea dei Savoia-Genova, proseguita dai numerosi figli di Tommaso: Ferdinando, terzo duca di Genova (1884-1963), Filiberto, quarto duca di Genova (1895-1990), Maria Bona (1896-1971), Adalberto, duca di Bergamo (1898-1982), Maria Adelaide (1904-1979), Eugenio, quinto duca di Genova (1906-1996). Alla morte di quest'ultimo, poiché aveva avuto solo una figlia femmina e poiché in Casa Savoia i titoli non sono trasmissibili per via femminile, il ramo ducale si estinse.

Savoia-Aosta

Da Amedeo Ferdinando Maria (1845-1890), duca d'Aosta e re di Spagna dal 1870 al 1873, figlio di Vittorio Emanuele II, derivò infine la linea dei Savoia-Aosta. Da lui nacquero infatti Emanuele Filiberto (1869-1931), Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta, conte di Torino (1870-1946), comandante generale dell'arma di cavalleria nella guerra del 1915-1918, Luigi Amedeo, duca degli Abruzzi, e Umberto, conte di Salemi (1889-1918). Nel 1895 Emanuele Filiberto sposò Elena d'Orléans, da cui ebbe Amedeo, duca d'Aosta e viceré d'Etiopia dal 1937, e Aimone (1900-1948), duca prima di Spoleto e poi (1942) d'Aosta, nominalmente re di Croazia dal 1941 al 1943, sposato con la principessa Irene di Grecia e padre di Amedeo (nato nel 1943, sposato in prime nozze con Claudia di Francia e in seconde nozze con Silvia Paternò dei marchesi di Regiovanni). Amedeo ha un figlio, Aimone, nato nel 1967, e sposato con la principessa Olga di Grecia, da cui ha avuto Umberto nato a Parigi il 7 marzo 2009, Amedeo, nato a Parigi il 24 maggio 2011 e Isabella, nata a Parigi il 14 dicembre 2012.

Rami minori

Vanno infine citati almeno alcuni dei numerosi rami illegittimi della casata. Da Lantelmo (sec. XIV) figlio naturale di Filippo I di Acaia iniziò il ramo di Collegno che si estinse nel 1598; da Renato detto il Gran Bastardo (ca. 1470-1525), figlio adulterino di Filippo II il Senza Terra (1443-1497), ebbero origine i rami dei conti di Villars e quello dei conti di Tenda, reso illustre da Claudio (1507-1566), capitano al servizio dei francesi distintosi alla battaglia di Pavia (1525), nella difesa della Provenza (1536) e all'assedio di Nizza (1543). Dal matrimonio morganatico tra Vittorio Emanuele II di Savoia (1820-1878) e la contessa di Mirafiori, Rosa Vercellana, discese infine il ramo comitale di Mirafiori e Fontanafredda.

I Savoia e la Repubblica Italiana

Il rapporto fra lo Stato italiano e gli ex sovrani d'Italia venne sancito dalla XIII disposizione transitoria della Costituzione della Repubblica Italiana, approvata dall'Assemblea Costituente il 5 dicembre 1947, con 214 voti favorevoli e 145 contrari su 359 votanti. Tale disposizione recitava:

« 1. I membri e i discendenti di Casa Savoia non sono elettori e non possono ricoprire uffici pubblici né cariche elettive.

2. Agli ex re di Casa Savoia, alle loro consorti e ai loro discendenti maschi sono vietati l'ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale.

3. I beni, esistenti nel territorio nazionale, degli ex re di Casa Savoia, delle loro consorti e dei loro discendenti maschi, sono avocati allo Stato. I trasferimenti e le costituzioni di diritti reali sui beni stessi, che siano avvenuti dopo il 2 giugno 1946, sono nulli. »

(Costituzione della Repubblica Italiana)

Nel 1987 il Consiglio di Stato accolse la richiesta di Maria José di fare rientro in Italia, considerandola non più "consorte" ma "vedova" di un ex re, mentre nel 2002 Camera dei deputati e Senato approvavano la legge costituzionale 23 ottobre 2002, n. 1, facendo esaurire gli effetti giuridici dei primi due commi della suddetta XIII disposizione transitoria. Nel novembre 2007, i legali di Casa Savoia inviarono al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Presidente del Consiglio Romano Prodi una richiesta di risarcimento per l'esilio di circa 260 milioni di euro. Emanuele Filiberto dichiarò che tutta la somma sarebbe stata usata per creare una fondazione volta all'aiuto dei bisognosi. Il duca Amedeo di Savoia-Aosta, che non era stato interessato dall'esilio, si dichiarò contrario all'iniziativa, dissociandosene. Successivamente, anche il ramo primogenito riconobbe l'inopportunità dell'iniziativa. Essa d'altronde si fondava sulla Convenzione europea dei diritti dell'uomo che vieta, fra le altre, la pena dell'esilio e che aveva costituito la base giuridica per analoghe richieste, giudicate legittime; tuttavia nel caso dell'Italia la norma relativa non sarebbe stata applicabile perché la Repubblica Italiana ha aderito alla Convenzione con la riserva esplicita che non fosse applicabile il divieto dell'esilio nel caso specifico dei Savoia.

Titoli

I titoli di Casa Savoia accumulati nel corso dei secoli e portati dall'ultimo capo della casa regnante, Umberto II, sono i seguenti:

Sua Maestà (nome), per grazia di Dio e per volontà della Nazione,

Re d'Italia,
Re di Sardegna,
Re di Cipro, di Gerusalemme e di Armenia,
duca di Savoia,
principe di Carignano,
principe di Piemonte,
principe di Oneglia,
principe di Poirino,
principe di Trino,
principe e vicario perpetuo del Sacro Romano Impero,
principe di Carmagnola,
principe di Montmélian con Arbin e Francin,
principe balì del ducato di Aosta,
principe di Chieri,
principe di Dronero,
principe di Crescentino,
principe di Riva presso Chieri e Banna,
principe di Busca,
principe di Bene, principe di Bra,
duca di Genova,
duca di Monferrato,
duca d'Aosta,
duca del Chiablese,
duca del Genevese,
duca di Brescia,
duca di Piacenza,
duca di Carignano Ivoy,
marchese di Ivrea,
marchese di Saluzzo,
marchese di Susa, marchese di Ceva,
marchese del Maro, marchese di Oristano,
marchese di Cesana,
marchese di Savona,
marchese di Tarantasia,
marchese di Borgomanero e Cureggio,
marchese di Caselle,
marchese di Rivoli,
marchese di Pianezza,
marchese di Govone,
marchese di Salussola,
marchese di Racconigi, con Tegerone, Migliabruna e Motturone,
marchese di Cavallermaggiore,
marchese di Marene,
marchese di Modane e di Lanslebourg,
marchese di Livorno Ferraris,
marchese di Santhià,
marchese di Agliè,
marchese di Barge,
marchese di Centallo e Demonte,
marchese di Desana,
marchese di Ghemme,
marchese di Vigone,
marchese di Villafranca,
conte di Moriana,
conte di Ginevra,
conte di Nizza, conte di Tenda,
conte di Romont, conte di Asti,
conte di Alessandria,
conte del Goceano,
conte di Novara,
conte di Tortona,
conte di Bobbio,
conte di Soissons,
conte dell'Impero Francese,
conte di Sant'Antioco,
conte di Pollenzo,
conte di Roccabruna,
conte di Tricerro,
conte di Bairo,
conte di Ozegna,
conte delle Apertole,
barone di Vaud e del Faucigny,
alto signore di Monaco e di Mentone,
signore di Vercelli,
signore di Pinerolo,
signore della Lomellina e Valle Sesia,
nobil homo patrizio Veneto,
patrizio di Ferrara.

Linea di successione

Conti di Savoia

1003-1047 o 1048 Umberto I Biancamano
1048-1051 o 1056 Amedeo I
1051 o 1056-1060 Oddone
1060-1078 Pietro I
1078-1080 Amedeo II
1080-1103 Umberto II
1103-1148 Amedeo III
1148-1189 Umberto III
1189-1233 Tommaso I
1233-1253 Amedeo IV
1253-1263 Bonifacio
1253-1259 Tommaso II
1263-1268 Pietro II
1268-1285 Filippo I
Savoia-Branca ducale
1285-1323 Amedeo V
1323-1329 Edoardo
1329-1343 Aimone
1343-1383 Amedeo VI
1383-1391 Amedeo VII
1391-1416 Amedeo VIII

Duchi di Savoia

1416-1440 Amedeo VIII
1440-1465 Ludovico
1465-1472 Amedeo IX
1472-1482 Filiberto I
1482-1490 Carlo I
1490-1496 Carlo Giovanni Amedeo II
Savoia-Branca di Bresse
1496-1497 Filippo II
1497-1504 Filiberto II
1504-1553 Carlo III
1553-1580 Emanuele Filiberto
1580-1630 Carlo Emanuele I
1630-1637 Vittorio Amedeo I
1637-1638 Francesco Giacinto
1638-1675 Carlo Emanuele II
1675-1713 Vittorio Amedeo II

Re di Sicilia

1713-1720 Vittorio Amedeo II

Re di Sardegna

1720-1730 Vittorio Amedeo II
1730-1773 Carlo Emanuele III
1773-1796 Vittorio Amedeo III
1796-1802 Carlo Emanuele IV
1802-1821 Vittorio Emanuele I
1821-1831 Carlo Felice (estinzione ramo principale; estinzione Savoia-Branca di Bresse)
Ramo Savoia-Carignano
1831-1849 Carlo Alberto
1849-1861 Vittorio Emanuele II

Re d'Italia

(1861-1946).
1861-1878 Vittorio Emanuele II
1878-1900 Umberto I
1900-1946 Vittorio Emanuele III
1946 Umberto II (luogotenente del Regno dal 5 giugno 1944 al 9 maggio 1946 e re d'Italia dal 9 maggio al 18 giugno 1946, data del referendum istituzionale).

Capi di Casa Savoia

1946 - 1983 Umberto II
1983 - Vittorio Emanuele di Savoia o Amedeo di Savoia (disputa dinastica)

Governanti di altre Nazioni

1459-1460 Luigi di Savoia re di Cipro
1871-1873 Amedeo I re di Spagna (figlio di Vittorio Emanuele II d'Italia, capostipite del ramo Savoia-Aosta)
1941-1943 Tomislavo II re di Croazia (nipote di Amedeo I di Spagna)

Titoli dei re d'Italia

I re d'Italia portavano i seguenti titoli:

Re d'Italia,
Re di Sardegna,
Re di Gerusalemme, di Cipro e d'Armenia,
Duca di Savoia, d'Aosta, di Genova, di Monferrato, di Piacenza, del Chiablese, del Genevese e di Carignano Ivoy,
Principe e Vicario Perpetuo del Sacro Romano Impero,
Principe di Carignano, di Piemonte, di Oneglia, di Poirino, di Trino, di Carmagnola, di Montmélian, di Arbin, di Francin, di Crescentino, di Dronero, di Chieri, di Riva presso Chieri, di Banna, di Bene, di Bra e di Busca,
Principe Balì del Ducato d'Aosta,
Marchese di Susa, di Ivrea, di Saluzzo, di Ceva, di Maro, di Cesena, di Savona, di Tarantasia, di Borgomanero, di Cureggio, di Oristano, di Caselle, di Rivoli, di Pianezza, di Govone, di Salussola, di Racconigi con Tegerone, di Migliabruna, di Motturone, di Cavallermaggiore, di Marene, di Modane, di Landesburgo, di Livorno Ferraris, di Santhià, di Agliè, di Centallo, di Demonte, di Desana, di Ghemme, di Vigone e di Villafranca,
Marchese in Italia,
Conte di Asti, di Moriana, di Bargè, di Villafranca, di Nizza, di Tenda, di Ginevra, di Bairo, di Oregno, di Alessandria, di Novara, di Romont, di Tortona, di Bobbio, di Soissons, di Sant'Antioco, di Pollenzo, di Roccabruna, di Tricerro, di Bairo, di Oregno e di Apertole,
Conte del Goceano e dell'Apertole,
Barone del Faucigny e del Vaud,
Signore Superiore di Monaco, di Roccabruna e 11/12 di Mentone,
Signore di Vercelli, di Pinerolo e della Valsesia,
Nobile Uomo e Patrizio di Venezia,
Patrizio di Ferrara,
Commendatore della Real Commenda Gerosolimitana del S.M.O.M. di Modica e Randazzo

Imperatrici e regine di Casa Savoia

Imperatrici

Berta di Savoia (21 settembre 1051 - Magonza, 27 dicembre 1087), moglie di Enrico IV di Franconia, re di Germania, re d'Italia e duca di Franconia.

Giovanna di Savoia (1306 - Salonicco, 1359/1360), moglie di Andronico III Paleologo, imperatore bizantino.

Maria Anna di Savoia (Roma, 19 settembre 1803 - Praga, 4 maggio 1884), moglie di Ferdinando I d'Asburgo-Lorena, imperatore d'Austria, re d'Ungheria e Boemia.

Regine

Adelaide di Savoia (1092 - Montmartre, 18 novembre 1154), moglie di Luigi VI il Grosso, re di Francia.

Mafalda di Savoia (1125 - Coimbra, 4 novembre 1157), moglie di Alfonso I il Conquistatore, re del Portogallo.

Carlotta di Savoia (11 novembre 1441 - Amboise, 1 dicembre 1483), moglie di Luigi XI, re di Francia.

Maria Francesca di Savoia-Nemours (Parigi, 22 giugno 1646 – Lisbona, 27 dicembre 1683), moglie di Alfonso VI del Portogallo e dopo 1683 di Pietro II del Portogallo.

Maria Luisa di Savoia (Torino, 17 settembre 1688 - Madrid, 14 febbraio 1713), moglie di Filippo V di Borbone, re di Spagna

Maria Giuseppa Luisa di Savoia (Torino 2 settembre 1753 - Hartwell 13 novembre 1810), moglie di Luigi XVIII, re di Francia e Navarra (titolare 1795/1814).

Maria Cristina di Savoia (Cagliari, 14 novembre 1812 – Napoli, 21 gennaio 1836) moglie di Ferdinando II delle Due Sicilie

Maria Pia di Savoia (Torino 16 ottobre 1847 - Stupinigi, 5 luglio 1911), moglie di Luigi I di Sassonia-Coburgo-Gotha e Braganza, re del Portogallo.

Margherita di Savoia Genova (Torino 20 novembre 1851 - Bordighera 4 gennaio 1926), moglie di Umberto I di Savoia, re d'Italia.

Giovanna di Savoia (Roma 13 novembre 1907 - Estoril 26 febbraio 2000), moglie di Boris III di Sassonia-Coburgo e Gotha, zar dei Bulgari.

Viceregina

Margherita di Savoia (1589-1655), Viceregina del Portogallo 1635-1640

Reggenti

Bona di Savoia (1449-1503) fu reggente del Ducato di Milano per suo figlio Gian Galeazzo Maria Sforza dal 1476 al 1480
Luisa di Savoia (1476-1531) fu reggente del Regno di Francia per suo figlio Francesco I nel 1515 e ancora nel 1525-1526.

fonte: Wikipedia

I SAVOIA DI ENZO BIAGI

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