11/09/15

Adriatico: inquinamento nucleare


 Trieste (rada San Bartolomeo):
portaerei nucleare USA all'ancora 

di Gianni Lannes




Trieste è uno dei 12 porti nucleari italiani, dove unità a propulsione ed armamento atomico della NATO possono transitare e sostare indisturbate, senza alcun tipo di controllo civile. E i piani obbligatori di sicurezza per la popolazione italiana? Inesistenti, obsoleti o addirittura segreti.

Ecco quello che una ricerca scientifica ha evidenziato nel 1996, ovvero la presenza nei sedimenti marini dell'Adriatico settentrionale, da Trieste ad Ancona, in particolare di plutonio 239 e plutonio 240 (pericolosi per 24.400 anni).

A proposito, in Italia che esito sanitario ed ambientale ha avuto l'incidente del 22 novembre 1975? Due navi nordamericane, la portaerei J.F.Kennedy e l'incrociatore Belknap, a bordo della quale vi erano armamenti nucleari, (come testimonia l'allarme in codice "broken arrow" che fu lanciato dal comandante della sesta flotta e che indica appunto un incidente che vede coinvolte armi nucleari) si scontrarono al largo della Sicilia. Il Belknap che equipaggiava missili atomici prese fuoco e fu gravemente danneggiato. L'ordine di Washington fu perentorio: "non informate gli alleati italiani".



riferimenti:

 http://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/02757549608039089#.VfBByX2-WLw







fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

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